United States or Bangladesh ? Vote for the TOP Country of the Week !


poi rispuose l'amor che v'era dentro: <<Luce divina sopra me s'appunta, penetrando per questa in ch'io m'inventro, la cui virtu`, col mio veder congiunta, mi leva sopra me tanto, ch'i' veggio la somma essenza de la quale e` munta. Quinci vien l'allegrezza ond'io fiammeggio; per ch'a la vista mia, quant'ella e` chiara, la chiarita` de la fiamma pareggio.

Un grande silenzio s'era fatto per la via. La dolcezza del tramonto penetrando nell'anima la piccola rossa, socchiuse le labbra esangui, lo sguardo perduto, continuava a sognare, come una santarella in un'aureola di pulviscolo d'oro. 26 Maggio.

Abbandoniamo per poco la casa della vedova, e penetrando in quella del signor Omobono, che gi

L'accrescimento, che vanno facendo a poco a poco i popoli al valore delle monete contro ogni divieto de' loro principi, è un'infermitá politica de' Stati, che dal Bodino è chiamata, nel suo libro Della repubblica, «morbus nummaricus». Io non saprei a quale fra le malattie del corpo meglio rassomigliarla, che a quei mali cutanei, che, con perpetuo incomodo della persona, non solo ci deformano la pelle e ci tengono in continua agitazione, ma, penetrando qualche volta piú addentro, c'infettano fin nelle viscere il sangue, con pericolo della vita, rendendoci frattanto tardi ed impediti all'altre funzioni.

poi rispuose l’amor che v’era dentro: «Luce divina sopra me s’appunta, penetrando per questa in ch’io m’inventro, la cui virtù, col mio veder congiunta, mi leva sopra me tanto, ch’i’ veggio la somma essenza de la quale è munta. Quinci vien l’allegrezza ond’ io fiammeggio; per ch’a la vista mia, quant’ ella è chiara, la chiarit

poi rispuose l'amor che v'era dentro: <<Luce divina sopra me s'appunta, penetrando per questa in ch'io m'inventro, la cui virtu`, col mio veder congiunta, mi leva sopra me tanto, ch'i' veggio la somma essenza de la quale e` munta. Quinci vien l'allegrezza ond'io fiammeggio; per ch'a la vista mia, quant'ella e` chiara, la chiarita` de la fiamma pareggio.

Giacomo la strinse più fortemente, e colla mano che avea libera, prese una mano di Lalla, poi il braccio, e accarezzandolo ne seguì le linee morbide, tondeggianti, penetrando nei caldi misteri della manica larga, guernita di trine. Egli pure anelava, smorto, tremante. La voce gli si rompeva rauca, ma parlava sempre.

Roberto dormì tutto d'un fiato sinchè la luce del giorno, penetrando nella camera attraverso gli spiragli delle imposte mal commesse, venne a svegliarlo ad un tratto. Balzò dal letto, si vestì a mezzo, e corse a spalancar la finestra. Maria aveva avuto ragione. La prospettiva era bellissima, e una leggera nebbietta che velava i piani più bassi del quadro non faceva che dar risalto maggiore all'insieme. Non era lo spettacolo imponente che Roberto aveva goduto in qualche punto dell'Alta Italia, ove le Alpi cinte di nevi fanno cornice ai boschi d'abeti e ai torrenti impetuosi; era una natura calma e serena, che attraeva e riposava lo sguardo. La casa sorgeva sopra una collina abbastanza elevata; a destra e a sinistra si vedevano altre collinette, dietro a cui spuntava qualche cima più ardua, più nuda, che lasciava indovinare i prossimi Apennini. Di fronte, verso levante, si stendeva a perdita d'occhio una pianura ubertosa, seminata a cereali ed a canape e frastagliata di mandorli, di viti, d'ulivi. mancavano altri alberi, che con l'abbondante fioritura davano larga promessa di frutti. A capo di lunghi filari di pioppi o in mezzo a brune macchie di cipressi biancheggiava qualche casinetto di campagna illuminato dai primi raggi del sole. Qua e l

La modesta cameretta sorrideva, rallegrata dal raggio di sole vivissimo che, penetrando dalla finestra, illuminava quelle due teste che pendevano l'una verso l'altra; i vecchi mobili, l'oscura alcova, lo specchio annerito, gli angoli rimasti nell'ombra, tutto pareva più lieto, vi era nell'aria qualcosa di fluttuante e di misterioso.

Emma era sempre cortese con lui, sempre alla stessa maniera e null'altro che cortese. Invece nel Rinaldini l'amore cresceva ogni giorno, e ormai a furia di dilagare, aveva innondato ogni fibra di lui, penetrando nei più sottili meandri della sua vita. Non aveva più nulla da occupare al di dentro. L'alveo del fiume era pieno; e la piena doveva condurre all'innondazione.