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e quella, come madre che soccorre sùbito al figlio palido e anelo con la sua voce, che ’l suol ben disporre, mi disse: «Non sai tu che tu se’ in cielo? e non sai tu che ’l cielo è tutto santo, e ciò che ci si fa vien da buon zelo? Come t’avrebbe trasmutato il canto, e io ridendo, mo pensar lo puoi, poscia che ’l grido t’ha mosso cotanto;

La sua presenza mi ricorda troppo la tua vita passata e mi pare che lei possa rimetterti in relazione con tutta quella gente che t’ha rovinata. Clelia Mario Clelia È cominciata benino, sai; ma poi..., ahimè!, ho sprecato fiato e tempo. Mario Sentiamo com’è cominciata. Clelia Mario Delle Tocos! Clelia (con solennit

Ora tanto sono contaminate, che non possono più toccarti? Eppure vorrei tenerti come allora, prenderti e tenerti ferma davanti alla mia pena, e dirti: «Eccoti. Finalmente ti ho, ti guardo. Stasera ti ho tratta dal buio che per tanto tempo mi t’ha nascosta. Parlami, senza esitazione, senza compassione. Sono pronta a prendere su me quel che v’ha di peggio. Scoprimi la verit

Io mi chiamo: Nessuno! Arunto Chi t’ha dato questo nome? Fleno La sventura. Arunto Poveretto! Fleno Anche tu mi sembri una persona non molto allegra. Devi avere più d’un diavolo per capello.... Che vuoi? Dove vai? Donde vieni? Chi sei? Arunto Io sono Arunto. Vengo da Zano.... Fleno Arunto Vado... non so dove. E voglio... undici fanciulle.

Li atti suoi pigri e le corte parole mosser le labbra mie un poco a riso; poi cominciai: «Belacqua, a me non dole di te omai; ma dimmi: perché assiso quiritto se’? attendi tu iscorta, o pur lo modo usato t’ha’ ripriso?». Ed elli: «O frate, andar in che porta? ché non mi lascerebbe ire a’ martìri l’angel di Dio che siede in su la porta.

e quella, come madre che soccorre sùbito al figlio palido e anelo con la sua voce, che ’l suol ben disporre, mi disse: «Non sai tu che tu se’ in cielo? e non sai tu che ’l cielo è tutto santo, e ciò che ci si fa vien da buon zelo? Come t’avrebbe trasmutato il canto, e io ridendo, mo pensar lo puoi, poscia che ’l grido t’ha mosso cotanto;

Tal era quivi la quarta famiglia de l’alto Padre, che sempre la sazia, mostrando come spira e come figlia. E Bëatrice cominciò: «Ringrazia, ringrazia il Sol de li angeli, ch’a questo sensibil t’ha levato per sua grazia». Cor di mortal non fu mai digesto a divozione e a rendersi a Dio con tutto ’l suo gradir cotanto presto,

vita beata che ti stai nascosta dentro a la tua letizia, fammi nota la cagion che presso mi t’ha posta; e perché si tace in questa rota la dolce sinfonia di paradiso, che giù per l’altre suona divota». «Tu hai l’udir mortal come il viso», rispuose a me; «onde qui non si canta per quel che Bëatrice non ha riso.

Tal era quivi la quarta famiglia de l’alto Padre, che sempre la sazia, mostrando come spira e come figlia. E Bëatrice cominciò: «Ringrazia, ringrazia il Sol de li angeli, ch’a questo sensibil t’ha levato per sua grazia». Cor di mortal non fu mai digesto a divozione e a rendersi a Dio con tutto ’l suo gradir cotanto presto,

Poco sofferse me cotal Beatrice e cominciò, raggiandomi d’un riso tal, che nel foco faria l’uom felice: «Secondo mio infallibile avviso, come giusta vendetta giustamente punita fosse, t’ha in pensier miso; ma io ti solverò tosto la mente; e tu ascolta, ché le mie parole di gran sentenza ti faran presente.