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delle nostre malie porgon le braccia: sogliam tra i vini dell'Isole ed i giuochi passar le notti, fin ch'urgano i fuochi del Nascente che i Sogni incalzi a caccia: e, le corone sulle fronti e risa sulle labra, così gustar la vita, che giovinezza or mai più non s'avvisa d'intristir, tra le lagrime, romita.

Si cangiará piú tosto il mondo che cangi io voglia o pensiero, o Amasia. Lasciar io di amar Cintio? sarebbe piú possibile lasciar la vita: sarò di Cintio o della morte! Certo costui v'ará ammaliato. LIDIA. Le malie che ave usate contro di me sono i suoi gentil modi, i graziosi costumi e la sua bellezza. BALIA. O immutabil petto di femina, certo che voi non parete donna!

E' sonno alcuni che tanto sonno dimòni, che, non che essi abbino in reverenzia el sacramento e tengano cara la excellenzia loro nella quale Io gli ho posti per la mia bontá, ma essi, come al tucto fuore della memoria, per l'amore che avaranno posto ad alcune creature, e non potendo avere di loro quello che desiderano, faranno con incantagioni di dimonia e col sacramento che v'è dato in cibo di vita, faranno malie per volere compire i loro miserabili e disonesti pensieri e volontá loro mandarle in effecto.

E come crederlo, se in casa loro e fuori di casa vedevano condannati all'untume del pizzicagnolo versi, a cui sceltezza di frasi mancava armonia? Lambiccarono allora essi con piú fina critica quelle opere, onde scoprire di che malie profittavansi in Grecia i poeti per guadagnarsi tanto suffragio dai loro contemporanei.

Bene è dunque pastore senza cane di coscienzia: anco affoga la coscienzia altrui non tanto che la sua. Io gli ho posti perché cantino e psalmeggino la nocte, dicendo l'officio divino; e essi hanno imparato a fare malie e incantare le dimonia, facendosi venire per incanto di demonio, di mezza nocte, quelle creature che miseramente amano. Parrá che vengano, ma non sará.

Sciarra ghigna e sorride e guida a frotte i tristi sogni e i gaj colle malie e Chimera tormenta l'Indovini coi mirabil'incanti della notte.

Videro che quelle malie erano i loro dèi, la loro religione, le loro superstizioni, le loro leggi, i loro riti, i loro costumi, la storia loro, le loro tradizioni volgari, la geografia loro, le loro opinioni, i loro pregiudizi, le fogge loro, ecc. ecc. ecc.

Il marchese Maffei nell'Arte magica dileguata riferisce che il dotto P. Lebrun nell'opera des pratiques superstitieuses ebbe fede a colui che gli riferì «come suo padre e sua madre per sette anni erano stati inabili, e che una vecchia ruppe il maleficio e li lasciò liberi.» E qualche chiesa particolare di Francia, non mai la Romana, lasciò trascorrere ne' Rituali diocesani alcun cenno di tali malie per inabilitare gli sposi.

Don Luigi, affascinato, si dimenticava; si avvezzava senza volerlo, senza accorgersene, a carezzare col pensiero, sulla fronte bianca, sulle treccie bionde, sulle labbra rosee della bella narratrice, le malie, gl'incanti ch'ella gli suscitava colle sue parole dinanzi alla mente. Se qualche volta, sopraffatto dalle immagini lusinghiere, chiudeva gli occhi, riaprendoli trovava dinanzi a il sorriso sereno, soave di Rosilde. E, infine, sorrideva egli stesso, e, in quel momento di debolezza, egli era vinto; il suo cuore, colto alla sprovveduta, cedeva al fascino di quella bont

La signora Maddalena scendeva da una camera, vicina alla sua, dove aveva posta Tecla a dormire; e fattosi incontro al prete gli chiese: «Ebbene, che diceva il pievano? «Il pievano? Parlò di malìe, di malefici, di diavoli...; voleva che Tecla gli fosse menata domattina per esorcizzarla....