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, che avete bisogno di qualche cosa: insistette egli, venite dal liquorista a prendere almeno un bicchierino. E nella foga della sua caritatevole premura il dabbene dimenticava che non aveva allato nemmeno un centesimo. Grazie, grazie: rispose Matteo; ma non ho tempo da indugiarmi. Conviene ch'io vada in cerca del mio padrone per riceverne una lettera, e poi tosto che me ne parta.

Quanti castelli in aria non faceva di botto il suo povero cervellino eccitato!... E intanto dimenticava compiutamente che nel salotto vicino stava aspettando da due ore per parlargli l'individuo raccomandatogli dal suocero e dalla moglie.

«Tutto codesto diceva colla sicurezza della sua fede robusta; e lo diceva sorridendo per consolarci nel nostro dolore. Quando Gualfardo si mostrava un po' espansivo con me, il povero malato dimenticava ogni sofferenza, ed era contento; non avea vissuto che per me, e credendomi felice non sentiva di morire. «Era una strana situazione.

A poco a poco si avvide d’aver fatto un parco magnifico, troppo superiore alla sua modesta condizione, ma davanti allo stupendo spettacolo della natura, dimenticava le umane miserie. E talvolta combatteva la umiliante teorica del maestro Zecchini, per semplice impulso della propria dignit

Finchè Giuliano visse sotto le minacce di Costanzo o come suo rappresentante nel Governo della Gallia, egli tenne celate le sue idee, la sua fede ed i suoi eventuali propositi, dato che un giorno avesse in sua mano la somma delle cose. Durante tutti quegli anni di necessario infingimento, il giovane entusiasta, che, in mezzo alle cure della guerra e del governo, non dimenticava mai lo studio e la meditazione, s’infervorava nel suo amore per l’Ellenismo, nel suo desiderio di poterlo salvare dalle minacce del Cristianesimo invadente, con un ardore intimo, reso, direi quasi, più intenso dall’impossibilit

Malgrado la sua riputazione, Westford non era un don Giovanni. Piaceva assai e sapeva piacere, ma non era attento, ipocrita, freddo abbastanza. Nella vita ordinaria era di una indolenza senza pari e di una strana indifferenza; dimenticava un appuntamento come un altro avrebbe dimenticato un debito. Si esaltava difficilmente; la bellezza non sembrava mai bella ai suoi occhi guastati.

Ora per l'appunto, quando egli era diventato così dolce, così compiacente, così premuroso per lei, glielo portavano sempre via.... sempre.... quei benedetti affari! Milla era veramente felice, dimenticava il passato come si dimentica un brutto sogno. Giuliano s'era completamente ravveduto da quella sciagurata sorpresa dello scorso autunno.

Te ne prego, Cesare, interruppe Emilia, avvertendo ch'egli dimenticava il luogo ove si trovavano e il pericolo d'essere uditi dalle persone di servizio. Rapidamente, ella intuiva l'uomo, passionale e cupo sotto la maschera della freddezza; capace d'arrivare al delitto per il chiuso egoismo del possesso, per la difesa della conquista.

Dunque?... Era Lalla la leggera, la civetta, la perfida!... Era lei che si era messa a scappare alla prima scaramuccia!... Sicuro... Lalla non amava, non sapeva amare!... Innanzi al primo pericolo, il suo amore, così pieno di giuramenti e di promesse, svaniva a un tratto e tutto dimenticava, anche quell'uomo che soffriva per lei e che con una parola, con una sola parola ella avrebbe potuto illudere e consolare.

Varedo si chinò sulla piccina, e le stampò un bacio sulla guancia morbida. Buondì, Bebè. Un'occhiata di sua moglie lo avverti ch'egli dimenticava qualcosa ed egli soggiunse: A proposito, mille auguri. Su, Bebè, non rispondi? sollecitò Diana che s'era spolmonata fino allora a insegnar la lezione alla sua figliuola. Azie, pap