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Giselda si sentì avvampar la faccia: aveva ventitre anni, molta voglia di vivere, fors'anco molta violenza contenuta dall'abitudine e dalla educazione; e nulla più l'irritava che l'ignoranza e l'espressione di candore che dovevan formare la sua maschera sociale. Ella crollò il capo e rispose con voce dura: Quali sciocchezze! Ma se so tutto!...

Cosa le era successo? Chi mai era quella maschera? Il ratto. L'uomo mascherato si era ritirato, come vedemmo, nelle stanze di Angiolina. Nessuna parola avea proferito la sua bocca; i suoi occhi scintillavano sempre più infernalmente.

Sarebbe forse perchè il rimorso non è ruggine che rode alla superficie, ma trivella che fora in dentro? Vi sono dei dolori che sono una maschera; altri che sono un'anima. Per espiare il sospetto di cui aveva vituperata Regina il signor di Linsac si era forse imposto il bazzicare intorno al principe di Lavandall.

E con me! gridò il conte Mandello che mai non s'era tolta la maschera dal volto, e che si tolse allora. Qui il conte Birago non lo conosce affatto, ma lo conosco io e rispondo per lui. Potete viver tranquilli. Tutti, vedendo il conte Mandello fecero le più alte maraviglie, e non sapevano credere a' propri occhi. Sei qui anche tu? Diavolo!

Terenzio Spazzòli è un fior di cortesia; si offre lui, cede la smarra a Filippo, mette la maschera e il guantone, impugna la sciabola, e in guardia. Son largo con lui, come Filippo è stato largo con me, e mi lascio far volontieri il solito manichino di controtaglio, e di primo appetito; poi, serrandolo al mio giuoco, gli una puntata, guizzando subito fuori e rimettendomi in guardia.

Adesso, ferma! disse il chirurgo. Non si muova. Conti!... conti fino a venti. Valeria si dibattè voleva alzarsi la maschera nera le era sopra il viso. Brava, cara; brava! diceva la voce della suora. Conti, come me: uno.... due.... tre.... Respiri profondamente, disse qualcuno. E Valeria obbedì.

Veramente io per me penso che pochi uomini al mondo sieno degni del vituperio e dello abbominio dei posteri quanto Tito, con quella maschera di umanit

Siamo alla fine, rispose Emilia, accostando le gelosie. Come stai, cara? Va meglio? La sorella teneva le palpebre calate e sul volto le era scesa una maschera di sublime indifferenza per ogni cosa mortale. Vuoi dormire? soggiunse Emilia con voce più cauta.

E chi conta nel sonno il suo danaro, e chi in sogno combatte un suo rimorso, e chi con suggellate iridi un corso segue di fiume susurrante e chiaro: e l’amico e il nemico e il vile e il forte guardai nell’ora in cui l’orgoglio oblia la maschera: e mal fu: per chi lo spia il sonno è più tremendo della morte.

Appare il suo cranio largo e splendente, cinto di canizie; e tutta la faccia, simigliante nella quiete a una maschera corrosa, si raggrinza e vive nel movimento del prendere a bocca il clarinetto. Su le tempie, sotto la cavit