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Mentre i Napoletani si dedicano con grande amore allo studio della filosofia tedesca di Kant, di Hegel, di Schelling, lo studio della poesia tedesca si è largamente diffuso nell'Italia del nord e centrale, ed ha preso un vero impulso. Le belle traduzioni del Maffei hanno introdotto Schiller, non solo sulle scene, ma nelle famiglie, ed i migliori lirici moderni, Heine, Lenau, Uhland, non sono ignoti in Roma. Molti degli attuali poeti romani parlano o capiscono il tedesco e leggono nell'originale i nostri poeti. Ciò che di essi specialmente li attrae, è il loro carattere grave, così diverso dalla poesia dei sonetti d'occasioni e dei concettini e degli artificii; è la musicale vivacit

Da circa vent'anni io non aveva più veduto il maestro Verdi. Nel 1846, o nel 1847, mi era trovato con lui, in Milano, ad un desinare di amici, e i tratti di quel volto pensoso e severo si erano impressi a caratteri indelebili nella mia giovine fantasia. A quella mensa, fra molti giornalisti, letterati, artisti e buontemponi di ogni specie, sedeva anche il cav. Andrea Maffei, l'elegante traduttore di Schiller, di Moore e di Goëthe, il virgiliano poeta i cui versi sono una musica. In mezzo alla gaiezza chiassosa di noi tutti, il poeta ed il maestro serbavano una taciturnit

Per lei tornava a mente il primo verso d'un celebrato poema del Moore, nella amorosa versione del Maffei: «Sul mattin della vita era il creato». La scienza del bene e del male non aveva ancora profferto il suo fatale insegnamento a quella gentil creatura.

Contro a questo libro del Tartarotti pubblicò il Marchese Maffei due operette, l'Arte magica dileguata, e l'Arte magica distrutta; ed avendo il Tartarotti, e con lui molti altri scrittori, combattuto in difesa della Magia, pubblicò finalmente l'Arte magica annichilata.

A questo scopo sul ripiano del poggio Maffei dove stava la brigata Nugent, aveva fatto piazzare una batteria, che batteva direttamente la barriera di Torre Lunga, ove dovevano essere diretti i maggiori sforzi. Infatti essa fu presa a fulminare con fuoco mai interrotto e con colpi così ben diretti, che presto l'intera trincea ne fu squarciata, costringendo i difensori ad abbandonarla, ed a ritirarsi al ridosso della barricata che formava la seconda linea di difesa. Tennero loro dietro i nemici, che tentarono di entrare con essi in citt

Francesco Maria Zanotti, che soli quattro lirici sommi voleva riconoscere in Italia, tra questi collocò il CHIABRERA. Scipione Maffei riconosce due scuole poetiche in Italia, quella del Petrarca e l'altra del CHIABRERA. Antonmaria Salvini affermava niuno meglio del nostro poeta aver inteso il carattere sublime di Pindaro e il vezzoso d'Anacreonte. Ma parecchie difficolt

Il marchese Maffei nell'Arte magica dileguata riferisce che il dotto P. Lebrun nell'opera des pratiques superstitieuses ebbe fede a colui che gli riferì «come suo padre e sua madre per sette anni erano stati inabili, e che una vecchia ruppe il maleficio e li lasciò liberi.» E qualche chiesa particolare di Francia, non mai la Romana, lasciò trascorrere ne' Rituali diocesani alcun cenno di tali malie per inabilitare gli sposi.

Gli allievi del Conservatorio portavano un'uniforme poco dissimile da quella dei commissari di polizia, vale a dire una marsina verde scura con bottoni dorati e cappello a barchetta. Il giovedì e la domenica, quei giovani musicisti dell'avvenire passeggiavano a schiera sui bastioni e sul Corso. L'alunno Antonio Cagnoni scriveva la sua prima opera Don Bucefalo, mentre a Giuseppe Verdi era negata l'ammissione nel Conservatorio, dietro verdetto di un professore di pianoforte onnipotente. Il maestro Triulzi, orribile a vedersi, dava lezioni di canto alla bella Pinoli ed alla Iotti. Rolla, e più tardi Cavallini, dirigeva l'orchestra della Scala, che contava fra i suoi migliori istromentisti l'Ernesto Cavallini solista di clarinetto, il Daelli oboista, Rabboni professore di flauto e Merighi professore di violoncello. Ferrara creava eccellenti allievi nel violino. Angelo Mariani, bellissimo giovane, dirigeva il concerto e l'orchestra del teatro Carcano nell'autunno dell'anno 1846 e nella primavera del 1847. Alberto Mazzucato scriveva pel teatro delle opere più o meno accette, e dettava articoli di arte nella Gazzetta Musicale, edita dal Ricordi. Anche il Lucca, editore di musica, istituiva un giornale artistico letterario, l'Italia Musicale, dove il Cattaneo, il Raiberti, il Rovani, il Ceroni, il d'Azeglio, il Vitali ed il Piazza scrivevano articoli svariatissimi. Il cavaliere Andrea Maffei donava all'Italia le sue splendide traduzioni di Schiller e di Moore, e il prevosto Riccardi, con un libro nel quale si prediceva vicinissima la fine del mondo, destava il più vivo all'arme nel pubblico. Correvano trascritte brillanti poesie di Ottavio Tasca in onore della Cerrito e della Taglioni. Tutte le strenne che uscivano in Milano portavano una ode od una novella di Pier Ambrogio Curti. Il maestro Bonino giungeva desiderato nelle sale della più eletta societ