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La Musa del Torlonia s'ispira alla lirica tedesca; una gran parte delle sue canzoni sono o variazioni di testi tedeschi, o imitazioni di poesie tedesche. Egli avrebbe tradotto felicemente Heine e Lenau, se l'audacia della metafora tedesca potesse esser resa dalla austera e rigida lingua italiana.

Lenau, per esempio, dice: la primavera lancia le lodole, i suoi razzi di canto, nell'aria, e questo bell'ardimento non urta per nulla la nostra immaginazione di tedeschi: ma come frenerebbe il riso un uditorio d'Italiani che udisse recitare nella sua lingua questa frase poetica? Torlonia ha tradotto, tra l'altro, Espero, del Vergangenheit di Lenau.

Qui si sedette tutto vergognoso ed in silenzio tra gli uditori, suscitando la meraviglia della folla che non attendeva di veder ivi l'uccello goditore. E qui egli fa entrare in iscena il Savonarola che tiene una predica, come il Lenau fa nel suo romanzo del Savonarola.

I versi del Torlonia sono felici, ma non rendono pienamente il pensiero, benchè questi versi di Lenau fossero tra i più atti a lasciarsi tradurre in italiano. Ma questa traduzione può servire di esempio della grazia e facilit

Nei poeti italiani formati alla scuola di Byron, di Shelley, di Lenau, manca, per la particolare indole dell'anima meridionale, un sentimento che faccia equilibrio e contrappeso a quell'ironia, a quell'humor che son loro particolari, sentimento che, in ultima analisi, solleva l'uomo del Nord al disopra del suo dolore. L'indole meridionale ha dei contorni straordinariamente netti, e non sa produrre quell'accordo fra i sentimenti e le tendenze estreme ed opposte, che l'anima nordica perfettamente raggiunge colla sua sentimentalit

Mentre i Napoletani si dedicano con grande amore allo studio della filosofia tedesca di Kant, di Hegel, di Schelling, lo studio della poesia tedesca si è largamente diffuso nell'Italia del nord e centrale, ed ha preso un vero impulso. Le belle traduzioni del Maffei hanno introdotto Schiller, non solo sulle scene, ma nelle famiglie, ed i migliori lirici moderni, Heine, Lenau, Uhland, non sono ignoti in Roma. Molti degli attuali poeti romani parlano o capiscono il tedesco e leggono nell'originale i nostri poeti. Ciò che di essi specialmente li attrae, è il loro carattere grave, così diverso dalla poesia dei sonetti d'occasioni e dei concettini e degli artificii; è la musicale vivacit

Fräulein Müller! pronunciò Nancy, quasi in sogno. Ma allora è lei che mi leggeva Uhland e Lenau, quando ero piccola.... Allora Fräulein Müller pianse nel suo fazzoletto, e Nancy si alzò e fece il giro della tavola per andarla ad abbracciare. Poi toccò a Fräulein Müller di alzarsi e fare il giro della tavola per andare a baciare Anne-Marie.

Ciò è assai difficile, e mi ricordo di un tentativo fatto da un poeta italiano e da me per tradurre in italiano delle canzoni di Lenau. Quello che era naturale e semplice nel libero stile tedesco, diveniva gonfio e artificioso, quando lo si portava in questa lingua.

La povera Fräulein dopo essersi provata a dire tutte le parole che le parevano belle, andò a prendere da uno scaffale un volume di poesia del Lenau; e, aprendolo al «Waldlieder», lesse ad alta voce a Nancy, finchè questa si addormentò. Le sere seguenti lesse «Mischka»; e poi «L'AtlanticaQuando ebbe finito il volume del Lenau, prese a leggere le ballate di Uhland.