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Queste segnano per un caso assai strano, il sorgere e il cadere dello stesso papa, Pio IX, l'ultimo dei papi che ha governato Roma da monarca terreno. Quando avvenne la prima di queste inondazioni, il 10 dicembre 1846, erano passati solo cinque mesi dall'elezione di Mastai: il nuovo papa festeggiava i trionfi dell'amore e dell'entusiamo d'Italia, come non li ebbe forse mai alcun suo predecessore.

Si decreta a coloro che si trovarono in quel fatto, dopo di esserne stata separata la Cavalleria, uno scudo che porteranno nel braccio sinistro con questa iscrizione circondata di alloro: «Invincibili combatterono l'8 febbraio 1846».

Nella prefazione all'edizione terza di Losanna 1846, ho esposto come mi venisse scritto questo volume ad uso di un'enciclopedia, quali aiuti e difficoltá vi avessi, quali opposizioni io prevedessi dall'opinione di quei tempi; tutti que' particolari insomma, che sono o paiono necessari a dirsi, al momento di una pubblicazione.

Ella provava quindi per Pio IX un sentimento di adorazione da fetiscio ed al centuplo l'entusiasmo che risentì l'Europa intera nel 1846 e 47 per questo papa giacobino, il quale ieri faceva ghigliottinare Monti e Tognetti.

Gli allievi del Conservatorio portavano un'uniforme poco dissimile da quella dei commissari di polizia, vale a dire una marsina verde scura con bottoni dorati e cappello a barchetta. Il giovedì e la domenica, quei giovani musicisti dell'avvenire passeggiavano a schiera sui bastioni e sul Corso. L'alunno Antonio Cagnoni scriveva la sua prima opera Don Bucefalo, mentre a Giuseppe Verdi era negata l'ammissione nel Conservatorio, dietro verdetto di un professore di pianoforte onnipotente. Il maestro Triulzi, orribile a vedersi, dava lezioni di canto alla bella Pinoli ed alla Iotti. Rolla, e più tardi Cavallini, dirigeva l'orchestra della Scala, che contava fra i suoi migliori istromentisti l'Ernesto Cavallini solista di clarinetto, il Daelli oboista, Rabboni professore di flauto e Merighi professore di violoncello. Ferrara creava eccellenti allievi nel violino. Angelo Mariani, bellissimo giovane, dirigeva il concerto e l'orchestra del teatro Carcano nell'autunno dell'anno 1846 e nella primavera del 1847. Alberto Mazzucato scriveva pel teatro delle opere più o meno accette, e dettava articoli di arte nella Gazzetta Musicale, edita dal Ricordi. Anche il Lucca, editore di musica, istituiva un giornale artistico letterario, l'Italia Musicale, dove il Cattaneo, il Raiberti, il Rovani, il Ceroni, il d'Azeglio, il Vitali ed il Piazza scrivevano articoli svariatissimi. Il cavaliere Andrea Maffei donava all'Italia le sue splendide traduzioni di Schiller e di Moore, e il prevosto Riccardi, con un libro nel quale si prediceva vicinissima la fine del mondo, destava il più vivo all'arme nel pubblico. Correvano trascritte brillanti poesie di Ottavio Tasca in onore della Cerrito e della Taglioni. Tutte le strenne che uscivano in Milano portavano una ode od una novella di Pier Ambrogio Curti. Il maestro Bonino giungeva desiderato nelle sale della più eletta societ

Il testo francese fu pubblicato in Parigi, Laisné, 1846, e la traduzione italiana, ivi 1847. È un libro ormai rarissimo, perché le copie venute in Italia furono quasi tutte confiscate dalla polizia austriaca, e però ci proponiamo di ristamparlo quando che sia in questa nostra Biblioteca storica del Risorgimento italiano.

Molti erano periti nella mischia, come ad Aquila. Nell'anno stesso la Giovane Italia dava sei altre vittime, i Bandiera; poi le vittime di Reggio, nel 1846, poi quelle di Siderno e Bianco nel 1847. Dopo il 1848, non si conta più: il sangue soffoca la stessa polizia ed inonda l'esercito

I miei fonti e le mie ragioni sono esposti nell'Antologia italiana, 1846, fascicoli II e III; e saranno ulteriormente nelle Meditazioni storiche. Origine della grandezza di Roma. Machiavello, Bossuet, Vico, Montesquieu e gli altri scrittori che ragionarono della grandezza di Roma ne cercarono per lo piú le cause nelle leggi, nell'interna costituzione di lei.

L'amico, volendo chiarire a Lorenzo che nella sua aristocratica famiglia l'amore della patria non era merce sconosciuta, gli aveva accennato di Paris Montalto, fratello di suo padre, emigrato la prima volta nel 1833, e morto, durante un nuovo esilio, nel 1846, in Ispagna. Ma Lilla? chi era Lilla?

Quelle dugento o trecento persone rinsaccate in quell'intestino si arringavano del loro meglio ed a suffragio universale si nominavano i giudici del concorso. E bisogna soggiungere, che raramente si prendeva sbaglio nella scelta. Nel 1846, Gabriele, cui addimandavano Gabriele Uu pienseruso, era uno dei candidati. Filippo Rotunno, suo rivale, ne era un altro. In tutto erano sei.