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Ben venuta: tu sia donna disiata Non potevo veder: cosa più grata: Hor poi: che la mia sorte: m'ha concesso Modo: de uscir: de tanto aspro tormento I' la ringratio: e a te poi: che se' il messo Sopra ogn'altro: il tuo cor farò contento Donna qual s'io morisse: i' mi confesso E dico a te: tutto quel che al cor sento Questa: per cui mi trovo arso: e distrutto.

Idio: da mal ti guardi: almo: signore Un tuo amico fidel: a te mi manda Se per te voi ch'io adopra il mio valore Senza rispetto alcun: hor mi comanda E servirò: con sviscerato core Tua persona gentil: e veneranda. No.

E manderolla a te prima che altrove E a pieno scopriraigli il tuo concetto Dicendo il che: il come: il quando: e il dove Disiri: che habbia il tuo pensier effetto Di la qual: reussir vedrai: tal prove Che giungerai de affanno: in gran diletto: Hor non più: i me ne vo: Nobile: resta. No. Va in pace: fa che al venir lei sia presta. Rubichea vien a Nobile mandata da Fidel: e dice. Rub.

S'io vissi iustamente senza inganni Hor fin ch'io vivo, usar uno tradimenti. che chi ciò fa, se steso abbrevia gli anni. Se mali & vitii, mai da me fur spenti. Hor ne abondino tanti che arda il cielo. che a' bassi, giova il mal de gli eminenti. Se al ben altrui fui pien de ardente gelo Hor al mal per lo opposito esser voglio che chi vol mutar stato, cangia pelo.

Piedi, man, occhi, bocca, orecchi, e il core Insieme a lite van, nanti a Cupido Ciascun gridando, signor iusto e fido Priego hor dopri iustitia, se ami honore I piè, dicon tornar vogliam signore Le man, che 'l guerrizar fusse finido Gli occhi, non pianger più, cusì gran grido Fan questi ad un, narrando il lor dolore La bocca, poi non vo' più riso o canto Le orecchi, udir non posso chi me offende E il cor dice tutto ardo sanza pianto Amor, che pur tal volta il vero intende Vedendo il cor più degno, dagli il vanto E tutti gli altri, via scaccia, e riprende

Rub. Hor non più: donque: sol la degna: offerta Tua magnanimo signor: m'ha sodisfatta Se in cotesta arte: mai mostraimi experta Hor mostrerommi: & fia tua voglia fatta: Che s'io me affronto sieco: i' resto certa Che non ser

Hor son pur giunto, al dolce e amaro loco Ove fui disarmato vinto in guerra Hor son pur giunto ove l'ardente foco Dolcemente mi volge in tritta terra Hor son pur giunto, ove 'l spietato gioco D'amor m'inchina duramente a terra Hor son pur giunto, ove spero mia sorte Mi dar

Ch. hor non più omai Che gli sospiri, i guai, gli affanni, e i pianti C'hai fatto & farme inanti: al vento en sparsi. No. Sai perché me fur scharsi: i tuoi soccorsi. Ch. Mai non ti tenni, in forsi, anci, più aperto: Ch'io seppi, ti fei certo: i' non te amava. No. Et hor tua voglia, è prava: come prima: Ch. Gli è più, e men fo stima: ch'io facesse. No. N'hai le voglie rimmesse: in farmi torto. Ch.

Men cura mie parole: e il tuo servire Minaciandomi dar pena: e martyre Ben con mille arti insidiose: e nove In tutte le maniere: e in tutti i modi O cerchato de far valide prove: Mille reti tendendo: e mille nodi: Ma ognhor da lei tanta durezza piove Che più che i marmi stan sui: sensi sodi Hor: non l'havendo: al primo tratto: accolta Convien: ch'io vi ritorni: un'altra volta. No.

Ch. Per ch'io non posso amarlo. R. e anch'io non posso Ponerti amor adosso: e però resta: Femina pronta e presta, a mia ruina Che a questo non se inchina, la mia mente Anci per sempre absente: ad hor mi fatio. Rustico partesi sdegnato: & Chyreresis dogliendosi dice. Chy.