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Imperava dovunque una molle rilassatezza. La campagna verde, a sinistra, inturgidiva sotto il calor sensuale; oltre la strada, a destra, il mare si stendeva ampio; e tra i due azzurri cupi del cielo e delle acque, una vela, porporina di raggi, somigliava a una svelta lingua di fuoco. Era uno di quei giorni frequenti, in cui la complessa vita d'ogni cosa ha una solennit

O de l'orride nubi, o de' sonori Turbini al mondo eccitator famosi, Densate nebbie, e con più cupi orrori Gli almi raggi del sol volgami ascosi: Se 'n terra ad AMEDEO gli aspri furori Destra non è, che d'interromper osi, Voi misero giorno omai spegnete, Onde il campo de' Turchi aggia quiete.

Trascorse un quarto d'ora, durante il quale s'era fatto notte. Si sentiva sempre il fruscio monotono del mare, i tonfi cupi dell'ondate che si rompevano sugli scogli. Un baleno senza tuoni accendeva le nuvole di una luce scialba, con guizzi e serpeggiamente rapidissimi. Lampeggia, ricominciò il vecchio: non ci mancherebbe altro ora, la tempesta! Sciaverio non rispose.

Solitario in quel sublime deserto, io restava colpito da voci e da suoni ignoti, che mi eccitavano sorpresa e venerazione. Il vento aveva dei sibili umani fra le chiome di quei boschi, le acque imitavano il fragore del tuono, e gli uccelletti associavano i gorgheggi e le variazioni dei loro canti a quei cupi fragori. Tutto eccitava la mia curiosit

Ma nell'Amed. minore, mancano al tutto le st. 8. 9. 10. e 11, terminando la 7 così come siegue: Benchè chiamasse con più cupi orrori Notte a posarsi i miserabil cori. Nell'Amed. min. manca la st. 15 E parmi udir ec. Nella st. 37 dell'Amed. magg. ambedue l'ediz. leggono Bertagna, idiotismo genovese, che gli operaj delle stamperie avranno posto in luogo di Bretagna.

Ma difficilmente quei cupi Egiziani avranno fatto cose simili a quelle che si vedono in queste cappelle cristiane.

Non si potè più frenare: il suo cuore traboccò come un vaso troppo pieno: nascose la faccia tra le mani, e pianse: pianse a lungo, inconsolabilmente. Nel silenzio s'udirono i singhiozzi del disgraziato, i colpi cupi e monotoni del mare che assaltava lo scoglio con la cocciutaggine delle potenze brute. La polizia s'era messa in moto.

A' suoi occhi si presentava un primo quadro: suo padre e sua madre, onesti contadini, nella loro casipola di Lungro di Cosenza, che dicevano il rosario, seduti attorno al focolare dove bolliva la minestra di patate: la morte l'aveva spazzati col suo soffio gelato, quasi tutt'e due a una volta, sicchè era restato orfano a dodici anni appena, sotto la tutela d'un suo zio, guardiano nella Sila dell'Acquafridda. Egli la vedeva la sua Sila, quell'immensa foresta di querci e di pini secolari, tetra, solitaria, e fredda, di cui conosceva i più cupi recessi, dove tendeva tagliole a ogni sorta di bestie selvatiche. Egli lo vedeva quel suo zio, un vecchio lupo che aveva perduto il pelo ma non il vizio, e aveva contribuito a spingerlo nella via delle scelleratezze, raccontandogli la vita dei banditi celebri, levandone le azioni alle stelle. Non lo poteva dimenticare; erano lunghe storie di sangue, di stupri, di rapine, che avevano lasciato un solco rovente nell'anima sua, l'avevano gettato in preda a fantasticherie selvagge, a cocenti brame d'emulazione. Sicchè qual meraviglia se a sedici anni servisse gi

Suonava con la testa china, e i morbidi capelli gli cadevano cupi sulla met

Da quel giorno i suoi silenzi crebbero, si fecero più cupi. Non volle più mischiarsi ai giuochi ingenui della sorella; le visioni luminose di costei, tutto quel mondo ideale dov'ella trovava la felicit