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Un rovinío di cannonate dai forti e dalla squadra assordava la gente, e più ancora le grida selvagge di tutta la ciurmaglia borbonica, con gli evviva a quel modello di monarca e morte ai filibustieri!

E voi, facchini, che scaricate i carretti degli ortolani tra i cavolifiori fradici, bocche selvagge di latrine!... Voi, che v'aggirate intorno ai macelli nel fetore tagliente delle concerie.... Voi che disputate ai cani i grandi pasticci fumanti d'immondizie, incensieri venerabili dei mercati, il cui vapore pervertisce l'aurora.... Voi che raccattate preziosamente questi tesori: detriti di carne, buccie di legumi, teste appassionate di pesci che rivivranno, in bouillabaisses tonanti, nei vostri stomachi-cloache....

Come ti bestemmio, o Dio! Non ti credo nei cieli! Sei in terra e Sei l'amore! Sii maledetto, o amore! . Perchè non mi uccidi? O sole, come ti amo sui picchi delle montagne selvagge! Come mi sentii felice nei deserti della Natura! come libero! come poeta!

Veleggiando da Como verso settentrione, passata la penisola di Torno, perviensi ad un lago solitario e di selvagge sponde. Fiancheggiato a levante dagli alti monti della Valle Assina e da quelli di Val d'Intelvi a ponente, non offre al riguardante che ripide balze e annosi boschi sparsi per le loro falde e per le loro sommit

A mezzodì, la prospettiva era circoscritta dalla massa imponente dei Pirenei, le cui cime, or celate nelle nubi, ora lasciando scorgere bizzarre forme, si mostravano talvolta, nude e selvagge, in mezzo ai vapori turchinicci dell'orizzonte, e talora scoprivano le loro pendici, lungo le quali dondolavano grandi abeti neri, agitati dai venti.

Gabriele faceva delle canzoni per lei, perchè Gabriele era poeta ed aveva l'istinto dell'armonia. Chi ode per le vie di Napoli, la notte, le cantilene selvagge, bestiali, disarmoniche, intollerabili del popolo napolitano non sospetterebbe mai che i lazzaroni avessero la loro accademia e le loro corti d'amore, precisamente come Clemenza Isaura.

Che importava più del gran Cane e del suo Cattaio, se si metteva la mano sulle miniere di Ofir? Isole ricche d’oro nativo, meglio trovarle selvagge, che abitate da popoli numerosi, governati da re potenti, forse disposti a trafficare, ma niente affatto a ricevere un nuovo padrone.

Ella si era tutta vestita degli abiti tessuti di giunchi marini alla stessa maniera delle selvagge della sponda dell'Ohio. E di quella stoffa anco Neri portava, quando era nel barchetto, la giacchetta, trovandola comodissima.

Da lei, da questa pascolatrice di mandrie nelle praterie selvagge di Bartrès, dall’allucinata che mal respirava in fondo al vicolo des Petits Fossés, da lei, povera come un giglio, profumata come la preghiera, semplice come la demenza, innocente come la felicit

Esmeralda, divenuta nel bosco di San Rossore seconda figlia di Neri e di Teresa, aveva naturalmente e molto presto riprese le sue abitudini selvagge e, come in riva al gran fiume dell'America settentrionale, era intenta alla pesca ed alla caccia ed a rassettare le reti; di più con le fila di certe erbe palustri quasi essiccate cominciò a tessere delle vesti alla foggia dei selvaggi americani, di cui faceva anco le stuoie.