United States or Sierra Leone ? Vote for the TOP Country of the Week !


Mentre il suo grande cittadino moriva negletto, quasi ignorato, nella terra straniera che gli era divenuta seconda patria, ed egualmente ingrata, Genova seguitava a patire delle sue secolari discordie, ad esaltarsene, ad infiammarsene sempre più; pari in questo all'infermo, che si consuma dalla febbre, e nella febbre non avverte più il male onde sar

E Io ho posto il misero che le vieti a' secolari, e egli fa quel medesimo e piú; ché, andandoli uno a chiedere consiglio sopra questa materia, perché egli è in quello simile difecto e perché egli ha perduto il lume della ragione, el consiglio che egli li dae è tenebroso e passionato, per quella passione che è dentro ne l'anima sua.

Partonsi dalla cella, della quale si debba fare un cielo, e vanno per le contrade cercando le case de' parenti e d'altre genti secolari, secondo che piace a' loro miseri subditi e a' gattivi prelati, che gli hanno legati longhi e none corti.

che Cristo in terra tiene le chiavi del Sangue, come, se ben ti ricorda, Io tel manifestai in questa figura, volendoti mostrare quanta reverenzia e' secolari debbono avere a questi ministri, o buoni o gattivi che siano, e quanto mi spiaceva la inreverenzia.

Quest'esercizio dunque, e non le opinioni politiche particolari, sovente guaste, sovente contradicenti a se stesse, è ciò che si vuol cercare, è ciò che si troverá abbondantemente nel nostro poema nazionale; è ciò che il fa caro a tutti coloro che si congiungono nel desiderio di veder ritemprati gli animi italiani; è ciò che il fa odiato e deriso da tutti coloro che ci vorrebbon tenere nelle nostre mollezze secolari.

Per entro alle masse cupe della fronda i rami secolari sono più aggrovigliati che le infime radici. Il fuoco del tramonto vi penetra in modo misterioso arrossando il groviglio interno così che sembra una bragia coperta da una tonaca di metallo.

A' suoi occhi si presentava un primo quadro: suo padre e sua madre, onesti contadini, nella loro casipola di Lungro di Cosenza, che dicevano il rosario, seduti attorno al focolare dove bolliva la minestra di patate: la morte l'aveva spazzati col suo soffio gelato, quasi tutt'e due a una volta, sicchè era restato orfano a dodici anni appena, sotto la tutela d'un suo zio, guardiano nella Sila dell'Acquafridda. Egli la vedeva la sua Sila, quell'immensa foresta di querci e di pini secolari, tetra, solitaria, e fredda, di cui conosceva i più cupi recessi, dove tendeva tagliole a ogni sorta di bestie selvatiche. Egli lo vedeva quel suo zio, un vecchio lupo che aveva perduto il pelo ma non il vizio, e aveva contribuito a spingerlo nella via delle scelleratezze, raccontandogli la vita dei banditi celebri, levandone le azioni alle stelle. Non lo poteva dimenticare; erano lunghe storie di sangue, di stupri, di rapine, che avevano lasciato un solco rovente nell'anima sua, l'avevano gettato in preda a fantasticherie selvagge, a cocenti brame d'emulazione. Sicchè qual meraviglia se a sedici anni servisse gi

Ha fatto conoscere, che nella giornata di Legnano, fiaccata l'oltracotanza dell'imperatore Barbarossa, guarentì l'esistenza delle due repubbliche; che in Sicilia vendicò l'onta di un'oppressione insolente uccidendo tutti, senza eccezione, i francesi insultatori al suono dei vespri immortali; che la sua Venezia, con una costanza di lotte secolari, ha salvata l'Europa dalla barbarie musulmana; che in Napoli, sotto i piedi della sua plebe, calpestò l'orgoglio di Spagna; che a Genova i suoi popolani (pagina di gloria insuperata) cacciavano ignominiosamente 44 mila austriaci dalle loro mura, e poscia vittoriosamente e per lunghi mesi ne sostennero l'assedio, comechè quegli eterni nemici suoi fossero aiutati dal loro vecchio alleato il re di Piemonte; che combattè con valore antico con le bandiere napoleoniche, e nella disfatta di Russia salvò le reliquie della grande armata francese che, senza gl'italiani, sarebbero tutte cadute sotto la lancia del cosacco; che il suo popolo di Milano sostenne quasi inerme cinque giorni di duello immortale contro 16 mila austriaci e finì col gettarli in isbaraglio talmente, che malconci, disordinati, avviliti, spossati impiegarono la met

Benché da qualunque lato tu ti vòlli, e secolari e religiosi, cherici e prelati, piccoli e grandi, giovani e vecchi e d'ogni altra maniera gente, non vedi altro che offesa; e tucti mi gictano puzza di peccato mortale. La quale puzza a me non fa danno veruno nuoce, ma a loro medesimi.

Unde per li loro difecti n'è avilito el Sangue, cioè perdendo e' secolari la debita reverenzia che debbono fare a loro per lo Sangue. Benché essi non el debbano fare, e, se la perdono, non è però di minore la colpa loro per li difecti de' pastori; ma pure e' miserabili sonno specchio di miseria, dove Io gli ho posti perché siano specchio di virtú.