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Annuccia lo canzonava piacevolmente per un certo matrimonio che gli era stato proposto con una ricca signorina; il fratello canonico, a cui spiaceva che la cosa si mettesse in burla, cercava di interromperla con delle gravi considerazioni.... Lui, pur rimbeccando la sorella, guardava la mamma: lo sapeva quanto gli stesse a cuore quel matrimonio alla buona vecchierella! e vedendo a rannuvolarsi il suo povero volto disfatto dalla malattia, ammiccava con gli occhi per rassicurarla....

Spiaceva anche, a Folco, di dover notare che Vittorina Ornavati lo amava; ella era insistente, lo interrogava di continuo, lo pregava con un piccolo broncio geloso di non guardare sempre dalla parte di sua moglie. Folco doveva prestarsi a lasciarsi adorare, e ciò gli dava idea d'una grande ridicolaggine.

Il pretendente era stato introdotto in casa! ma Lilla non lo poteva in nessun modo patire; di lui d'altri al mondo avesse ad ingelosire il suo Paris, nemmeno di quello Spagnuolo che gli spiaceva tanto per le sue leziosaggini intorno a lei, e che a lei pure tornava molesto, più molesto dell'altro, del pretendente, se pure fosse stato possibile.

Vedeva troppo bene che Paolino contava di poter mangiare almeno il giorno di Natale qualche cosa di schiettamente sano. Essa non immagina punto il mio pensiero, disse fra il buon uomo, a cui spiaceva e come uomo e come marito di mostrarsi in qualche parte da meno di sua moglie.

Loreta non potè schermirsi. Era così naturale che non opponesse un rifiuto a quella profferta gentile, che ella rinunciò subito a farlo, tanto più che Agnul, il quale, al pari di tutti i contadini di quelle campagne, coraggioso d'indole si faceva piccino piccino durante le tempeste, le veniva da un pezzo ammiccando perchè ella acconsentisse. Di quel contrattempo il ragazzo a conti fatti avrebbe trovato motivo di consolarsi: alla fattoria un bicchiere di quel buono non gli sarebbe mancato, poi, dopo lungo tempo, non gli spiaceva niente niente di rivedere la sua vecchia nonna Mariute, l'unica parente che gli restava ed alla quale voleva bene a malgrado vivessero gi

Angela Tintaro s'era seduta presso Lidia, così vicina a una delle lampade, che la luce gialla veniva a inondarle il viso e a tradirne sottilissime rughe. Doveva toccar la quarantina, Angela Tintaro, quantunque l'impressione generale del suo corpo sinuoso e del volto bruno, incorniciato da capelli castagni a riccioli, potesse ingannare d'assai a vantaggio della donna. Spiaceva in lei, tuttavia, la rigidit

Filippo si recava tutti i giorni dall'amante, vi si tratteneva a colazione spesso, a pranzo quasi sempre, e per lunghe ore nella serata. Ancora non s'era fatto veder per la strada con la ragazza; gli spiaceva l'ostentazione dei suoi amori, quantunque nessuno potesse ormai ignorarli.

Solo le spiaceva di non poter godere della sua compagnia; doveva uscire subito subito. La zia volle porre un ostacolo a quell'uscita che contrariava i suoi disegni e disse che Adele non avrebbe potuto accompagnarla. «Esco con Wise! rispose la fanciulla, salutando con garbo che tradiva una certa impazienza. Il giorno era agli ultimi bagliori; ma in casa non si pranzava mai prima delle venti.

Prospero Anatolio impallidì, ma si contenne; poi, cessato il primo sbalordimento, si persuase non esser altro che una finzione colla quale Maria voleva ottenere la propria rivincita e vendicarsi. Tuttavia, era una commedia che gli spiaceva molto.

Fu Giorgio, il primo, a riconoscere il Vharè e ad indicarlo agli altri, dopo aver salutato con un cenno cortese del capo, perchè, adesso, gli spiaceva di essere stato ingiustamente freddo con lui e quasi sgarbato.