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Un uomo di lettere serio, non si mischia troppo al mondo, che per eccezione. Di consueto, egli vive fuor del mondo, di una vita fittizia, in mezzo ad esseri ch'egli evoca dal suo cervello. I giorni dell'uomo del pensiero scorrono in mezzo al cozzo delle idee che s'incrociano nel suo spirito; assiepato di sistemi, di dottrine, di collezioni, di teorie, di libri; in presenza di allievi o di nemici, di credenti o di denigratori; assorto, distratto, sgarbato, stanco, strano, perduto fra gli uomini reali. Però, quando

Fu Giorgio, il primo, a riconoscere il Vharè e ad indicarlo agli altri, dopo aver salutato con un cenno cortese del capo, perchè, adesso, gli spiaceva di essere stato ingiustamente freddo con lui e quasi sgarbato.

Sei pure sgarbato! proruppe Lucilla, mentre raccoglieva in grembo la cagnetta come fosse un bambino. Via, ragazzi, non bisticciatevi interruppe la signora Federica. Povera Gipsy! soggiunse Lucilla in tuono lamentevole. Trattarla così!... Quel Roberto a star fra i monti è divenuto un selvaggio.... Gi

Ma, appena rizzate, quasi tutte le teste ebbero un dondolìo: il nuovo padrone non era riescito simpatico a nessuno, e lo si giudicava severamente. Che boria! che fare sprezzante! E che bel modo di stare in sella! com'era sgarbato a cavallo! che personale tozzo, che corporatura floscia, molle!

Il fare asciutto, sgarbato del conte Della Valle aveva indispettito Maria a un punto tale, che rimasta sola con lui, lo trattò con insolita freddezza. Giorgio se ne accorse subito, ma non sapendo come giustificarsi, senza accusar Prospero, non parlò più affatto: tanto che la duchessa, seccata, gli disse di sentirsi molto stanca e che perciò pensava di attendere il dottore coricata.

Era notte e silenzio, altro splendeva se non un fioco lampione sospeso alla volta e una lanterna sorda deposta a manritta di Macaruffo, i cui raggi lo illuminavano a mezzo, e venivano riverberati da un mazzo di chiavi, pendentegli dalla cintura, e delle quali si sentiva lo sgarbato tintinnio ad ogni volta che egli desse.

ARTEMONA. Guarda sgarbato! PILASTRINO. Oh! Mi vien la gran voglia, se sapessi... ARTEMONA. E di che? PILASTRINO. ... di sederti in su la faccia senza le brache. Gli è pur fatto a posta quel tuo nasin per farmi un argomento. Deh! vien, ti priego; ch'è piú d'otto giorni che n'ho bisogno. ARTEMONA. Io t'ho per iscusato, ché sei ubbriaco; ché t'avrei fino ora cavato gli occhi.

Non era che il signorino fosse sgarbato; tutt'altro. Egli non voleva mancar di riguardi col padre di Lucilla, ma voleva avere le sue opinioni, e le sue opinioni non erano quelle del signor Benedetto. Non imprecava al progresso, non vedeva imminente un cataclisma sociale, non trovava giusto di non far nulla per la paura di tutto.

Ma, certo, alle volte son certi spaventi!! Entra RAIMONDO dal fondo, affrettato. Nicoletta, Fulvia, Raimondo. Che lo vede per la prima. Oh! Raimondo! NICOLETTA si ritrae in disparte, diffidente, quasi paurosa. Asciutto, quasi sgarbato. Buongiorno, signora. Piero è uscito? Non so. Giulia mi disse di averlo veduto uscire. È uscito senza avvertirti? . Però lo hai veduto? Gli hai parlato? .

Allora Gaetano ebbe un disperato coraggio, il coraggio delle anime buone che si trovano nel più critico, nel più doloroso istante della vita; glielo ispirava il cieco terrore perder quella fanciulla che per lui era tutto. Ebbe il coraggio di andare avanti cambiando la voce con un falsetto sgarbato: pel resto era irriconoscibile. Esaltato da tanti mesi di lotta, dalla febbre patita, dalla presenza di Sofia, egli dispiegò quella sera tutta la sua versatilit