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Tu eri forse troppo occupato, e non mi hai sentito... Sai che ho ordine di non entrare qui nello studio senza avvertirti... E non volevo, entrando all'improvviso, procurarti uno di quei sussulti, che anche il medico ha detto ti sono molto nocivi, e che ti procura facilmente il più piccolo rumore, quando sei tutto distratto, pensoso, in mezzo a' tuoi scartafacci.

Ma il giovine non dimostrò alcuna emozione. Via, via, credo che tu scherzi disse alzando le spalle come io ho semplicemente voluto avvertirti, che volendo, avrei il mezzo di abbassare l'orgoglio di Adriana e vedermela piangente fra le braccia. Tuttavia credo di aver trovato ancor meglio per farla mia moglie e vendicarmi al tempo stesso del mio rivale.

Ma, certo, alle volte son certi spaventi!! Entra RAIMONDO dal fondo, affrettato. Nicoletta, Fulvia, Raimondo. Che lo vede per la prima. Oh! Raimondo! NICOLETTA si ritrae in disparte, diffidente, quasi paurosa. Asciutto, quasi sgarbato. Buongiorno, signora. Piero è uscito? Non so. Giulia mi disse di averlo veduto uscire. È uscito senza avvertirti? . Però lo hai veduto? Gli hai parlato? .

Figliuolo mio, a scarico di coscienza, debbo avvertirti che abbandonando la casa del sindaco tu rinunzi a una fondata speranza di fortuna, Aminta rispose vivacemente: Oh don Luigi, per me non ci può esser fortuna maggiore della sua benevolenza. Questa non ti può mancare mai, ma puoi perdere delle sostanze....

«Era una notte d'inverno; raccolti intorno al focolare udivamo il fiero racconto del Maggiordomo: più volte preso da insolito tremore accostai il mio corpo a quello del compagno vicino, e quasi in segno di affetto gli strinsi la mano, ma in vero perchè aveva paura; certo la storia del Maggiordomo atterriva spaventosa, e il fuoco cominciava a consumarsi, e le tenebre diventavano maggiori; pure io sentiva dentro me fatto scompiglio che non poteva derivare dai casi presenti. Ho udito in appresso porre in dileggio quelle voci segrete con le quali una potenza interna sembra avvertirti che qualche sventura ti sovrasta; nondimeno non ho sofferto mai affanno di cui il cuore non mi abbia avvisato. Quella sera fu destinata dallo Inferno per incominciamento dei miei misfatti! Una leggiera percossa sopra le spalle mi fece volgere indietro la faccia; il volto del conte Odrisio di Sanguine mio signore era stato sempre severo, questa sera mi apparve terribile; forse fu l'effetto della luce vermiglia vicina a spegnersi, che riflettendo sopra il suo rugoso sembiante gli compartiva quella nuova espressione; forse derivava dal pensiero delle cose che macchinava nella mente; al vedere quei bianchi capelli ritti come stecchi su la livida fronte, i sopraccigli neri contratti faticosamente, il rossore su quelle guance smorte ed estenuate, fui per gridare; egli spalancò gli occhi, mi presentò scintillanti nella pienezza dell'ira le pupille poco innanzi nascoste, e con quell'atto mi fece comprendere ch'io doveva tacere; quindi, curvata la persona sopra la spalliera della sedia, mi susurrò basso basso agli orecchi: Seguimi in modo che nessuno si accorga della tua lontananza; e ne andò come era venuto. Desideroso di obbedire al mio padrone, mi allontano un poco dal focolare, la luce cessa rischiararmi, e con essa l'attenzione dei compagni di rammentarmi; mi confondo nella oscurit