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Ognuno di noi portava foglie e stecchi, e ramoscelli e carta; ma tutto era umido, tutto era bagnato e appena si era riusciti con grande stento e pazienza grandissima a accendere le foglie; i ramoscelli imbevuti d'acqua non davano che fumo.

Tra i rumori dell’anfiteatro Gallo strappò il ferro dalla piaga, ne poggiò fra le due corna la punta forbitissima, diede un leggero colpo, e la testa sollevata ricadde, il duro animale si stecchì. La fanfara, su gli spalti, salutò a squillo di tromba la vittoria dell’uomo.

La sua piccola testa sparuta s'affossava sempre più faticosamente nei cuscini, mentre le braccia sottili come due stecchi, sui quali le larghe e fini maniche della camicia penzolassero, battevano tratto tratto l'aria nello sforzo di respirare.

Orazio non ebbe coraggio interromperlo, ed egli continuò: Correte alle poste, Chè scende il cignale Non venne l'uguale Pei boschi a stormir. Avventa le zanne, Atterra lecciòli. Nocciòli, corniòli, Fa il bosco tremar. Per setole ha stecchi, Ha fiamme per occhi: Nessuno mi tocchi, Grugnando egli va. Le belva percosse Del mostro allo strido, Disertano il nido, I figli, e l'amor.

È, oltre a questo, «aspra» per le spine, per li triboli e per gli stecchi, cioè per le punture de' peccati, li quali, continuamente dai morsi della coscienza infestati, dolorosamente pungono il peccatore.

Maledetta la saetta! brontolò tutto quel giorno in cui parve più distratto e più incontentabile del solito: e il rimorso, misto all'amaro sapore della stizza, gli saliva alla gola e gli riempiva la bocca ancora quando si cacciò sotto le coltri; per la prima volta stentò a pigliar sonno: e il letto gli parve pieno di stecchi. L'incontro.

Non fronda verde, ma di color fosco; non rami schietti, ma nodosi e ’nvolti; non pomi v’eran, ma stecchi con tòsco. Non han aspri sterpi folti quelle fiere selvagge che ’n odio hanno tra Cecina e Corneto i luoghi cólti. Quivi le brutte Arpie lor nidi fanno, che cacciar de le Strofade i Troiani con tristo annunzio di futuro danno.

Essa guardò a quella parte, che il figliuolo additava; e scorse in fatti, a pochi passi di loro, e mezzo nascosto da una fratta, un uomo colle spalle appoggiate al murello, più abbandonato che seduto; il quale, come s'avvide d'essere scoperto, fece uno sforzo per levarsi in piede, aggrappandosi a' ciottoli scalcinati del recinto e agli stecchi de' cespugli; vi riuscì e mosse verso di loro.

Le foglie morte si mescevano quivi con le viventi nuove, gli stecchi aridi con i virgulti, i cadaveri coi neonati vegetali, in un denso intrico allegorico. Su la turbolenza del fiume, sul contrasto della boscaglia biancheggiava il cielo stancamente, dissolvendosi.

Non fronda verde, ma di color fosco; non rami schietti, ma nodosi e ’nvolti; non pomi v’eran, ma stecchi con tòsco. Non han aspri sterpi folti quelle fiere selvagge che ’n odio hanno tra Cecina e Corneto i luoghi cólti. Quivi le brutte Arpie lor nidi fanno, che cacciar de le Strofade i Troiani con tristo annunzio di futuro danno.