United States or Angola ? Vote for the TOP Country of the Week !


Il povero segretario pativa il martirio. La prima volta forse che voleva fare un po' di bene al prossimo, si trovava spacciato, come il topo negli artigli d'un vecchio leone. La famiglia di cui s'era arrischiato a parlare, era (come ben sa il lettore) quella della vedova Teresa: ella stessa se ne stava allora aspettando, giù nello stanzino del portinaio del palazzo, se venisse il buon punto di presentarsi a quel signore. Il vecchio cugino di lei, il negoziante di droghe da noi un poco conosciuto, si era indotto, per la gran ragione che non vedeva di dover metter fuori del suo, a raccomandar l'abatino al segretario che l'onorava della sua amicizia, essendo egli il droghiere della casa; ed il segretario aveva promesso, per uno speciale riguardo al signor Domenico. Se poi, nel promettere, avesse dato un pensiero a certi anniversarii pacchetti di cioccolatte tutto caracca che gli accompagnavano l'augurio del buon Natale, non saprei dire. Ma intanto la Teresa aveva potuto consegnare in proprie mani del signor segretario le carte del suo Celso; ed ella stessa, come dicemmo, aspettava col batticuore, aspettava sperando in un ministeriale Vedremo, di quel suo insperato protettore. Così stava la cosa; ed ecco perchè il poveraccio s'intese dal labbro del padrone accusar di carit

|Grisostomo|. Di questa io non parlava, perché non trovo in essa quelle bellezze che veggo nelle altre due, e che, secondo il creder mio, non possono provenire che dall'originale. |Il suddetto|. A ogni modo, meglio qualche cosa che niente. |Grisostomo|. , ma badate di non accusar poi Calidasa della noia che forse vi cagionerá monsieur Bruguière.

«Mio fratello, pensava, è capace di provocare il principe.... Egli, che nei duelli uccide sempre l'avversario!... Ma in qual modo questi cugini sono qui?... Chi dunque gli ha avvertiti?... Ah donna Livia!... devo accusar lei se voglio salvar me.... È indispensabile.... Quale idea!... Il cavaliere, che ebbe con lei quell'abboccamento al castello, subito dopo la distruzione della pergamena.... Il duca certo non ha udito tutto.... , , fu il conte; avr

DON RODORIGO. In me non può tanto la passione che mi torca dal dritto della giustizia, mi muove rispetto d'altri proprio affetto, ché quanto mi sento vincer dall'amore tanto mi fo raffrenar dalla raggione. DON FLAMINIO. Giudice, non zio, io vengo ad accusar me stesso: ho infamata e uccisa l'amante mia!

Il fare asciutto, sgarbato del conte Della Valle aveva indispettito Maria a un punto tale, che rimasta sola con lui, lo trattò con insolita freddezza. Giorgio se ne accorse subito, ma non sapendo come giustificarsi, senza accusar Prospero, non parlò più affatto: tanto che la duchessa, seccata, gli disse di sentirsi molto stanca e che perciò pensava di attendere il dottore coricata.

26 Ad accusar Melissa si converse, e maledir l'oracol de la grotta; ch'a lor mendace suasion s'immerse nel mar d'amore, ov'è a morir condotta. Poi con Marfisa ritornò a dolerse del suo fratel che le ha la fede rotta: con lei grida e si sfoga, e le domanda, piangendo, aiuto, e se le raccomanda.

Mia sorella, rispose l'ufficiale pensieroso, non la vedo da qualche tempo, ma non sono disgustato seco. Ella si maritò mentre ero assente. La delicatezza aveva suggerito al giovane questa risposta. Accusar Gabriella, che del resto erasi maritata, sarebbe stato far credere al conte ch'ei tentava farla escludere dalla famiglia, temendo divider seco i diritti di entrambi.

Ma prima che morisse, desiderarei restituir l'onor che l'ho tolto, e scoprir l'inganno che l'ho fatto. PANIMBOLO. Ecco il vostro fratello che viene a voi. DON FLAMINIO. Don Ignazio ché al tradimento che v'ho fatto, non son degno d'esservi di chiamarvi fratello, vengo a voi ad accusar il mio fallo: io son quello iniquo che avanzo d'iniquitá tutti gli uomini.

Essi parvero sorpresi della sua furia ed evitarono di guardarlo, facendogli largo con premura cortese; egli capì che sarebbe stato assurdo accusar l'uno o l'altro alla cieca, e chieder ragione di parole delle quali nessuno pareva conoscere la provenienza. Tornò indietro, raggiunse Loredana, le offerse il braccio e, attraversato rapidamente l'atrio, la condusse alla gondola.

O amarissime dolcezze, quanto care mi costate! del mio piacere ho in un tempo e il piacere e il castigo, e mi trovo al fin caduta in un mar di doloroso pentimento. Che debbo dunque accusar il cielo e le stelle perverse? MITIETO. Che cielo? che stelle? CINTIA. Se da lor giri vengono le mie sventure.