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No, diss'ella, non m'importa che Curzio sia salvo, ne ho piacere anzi, perchè l'ho amato come un figliuolo, ma il mio Gaetano non dev'essere condannato; non voglio che sia sparso il sangue del mio povero figlio. Povera donna! soggiunse ipocritamente il prelato. Io compatisco il vostro dolore di madre; me ne piange il cuore. Ma la giustizia deve avere il suo corso.

Fate venire l'accusato Gaetano Tognetti. Tognetti dormiva, e fu risvegliato dalla voce e dalla mano di Petronio, che lo scuoteva. Chi è? mia madre? gridò l'infelice giovane, svegliandosi all'improvviso. Altro che mamma! c'è qui il giudice che vi aspetta. E che vuole il giudice da me? Vuole esaminarvi. Proprio adesso che stava dormendo. Maledetti! non ci lasciano riposare nemmeno alla notte.

Ahi! gridò essa. E adesso per ricompensa mi fai male! Uh! che sgarbataccio! Addio! Che brutta parola! Si dice: A rivederci! Ebbene a rivederci! A rivederci, Gaetano, ripetè anch'essa la piccola Paolina colla sua grazia infantile. Tognetti rispose con un ultimo saluto, e partì. Tutti rimasero in silenzio. Monti era pensoso: quell'ombra leggera della sua fronte si era fatta scura e profonda.

La povera Maria Tognetti, la quale era rimasta come pazza pel dolore, quando la principessa Rizzi aveva salvato il proprio figlio invece di Gaetano Tognetti, si era presentata più volte al palazzo Rizzi, chiedendo di parlare colla principessa, ma sempre le era stato negato. La necessit

«Alla operazione delle mine si prestarono in quella occasione gli accusati Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti, i quali si accinsero all'opera, non gi

Quella buona famiglia si trova adesso nella patria di Giuseppe Monti, confortata dalle consolazioni dei concittadini e dal compianto di tutta la nazione. La povera madre di Gaetano Tognetti ha raggiunto il figliuolo! La Corte di Roma si è macchiata di nuovo sangue. Essa ha affrettato il giorno della sua caduta e il trionfo della libert

Segreteria di Stato in Milano: STRIGELLI Antonio, Consigliere Segretario di Stato NARDUCCI Giampietro, APPIANI Giuseppe, GERMANI Giuseppe, capi di divisione. Ministero della giustizia: LUOSI, predetto, Ministro BIELLA Felice, segretario generale LUOSI Luigi, STOPPANI Pietro, ALBERTI Francesco, PRANDINA Gaetano, capi di divisione.

In quel punto, la voce dell'usciere Gaetano grida dall'alto della scala: Signori: Nervo ha finito; parla Minghetti. Tutti si precipitano alla tribuna e Prospero Martucci resta solo come un cane, suda peggio di un facchino per liberarsi del tappeto e finalmente sale alla tribuna anche lui e si trova tra il redattore della Tribuna e me.

Per questo avete voluto salvarlo, per questo volete condannare in vece sua il mio Gaetano! Ecco la giustizia che fate voi altri! e vi dite sacerdoti di Dio! La collera ribolliva nell'interno del prelato, ma il suo volto si manteneva atteggiato alla mansuetudine, e con voce pacifica, ripigliò: Voi dunque, buona donna, venite a reclamare contro la salvezza di Curzio Ventura.

In quella si aperse la porta ed entrò nella stanza un giovane sui ventidue anni: aveva una corporatura svelta, il volto melanconico, gli occhi vivaci; portava le vesti semplici dell'operaio romano. Quel giovane era il figlio di Maria, era Gaetano Tognetti. Mamma! mamma! esclamò egli, entrando in fretta, ed altro avrebbe aggiunto, ma quando vide il prete si oscurò nel volto, e tacque.