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Segreteria di Stato in Milano: STRIGELLI Antonio, Consigliere Segretario di Stato NARDUCCI Giampietro, APPIANI Giuseppe, GERMANI Giuseppe, capi di divisione. Ministero della giustizia: LUOSI, predetto, Ministro BIELLA Felice, segretario generale LUOSI Luigi, STOPPANI Pietro, ALBERTI Francesco, PRANDINA Gaetano, capi di divisione.

A Biella ti s'allarga il cuore: la collina è gaia, la macchia generale del paese viva e svariata, le montagne a sfondo, se sono belle pei pittori, sono bellissime certo e buonissime per due poveri occhi stanchi di tutto, persino dei pince-nez affumicati, per due meschini polmoni, nati proprio per l'aria dell'Alpi.

Biella (Bullarella, Buraiella, Buiella, Bucella, Bugella) è al confluente dell'Oropa cel Cervo. Che sia citt

Io tolgo adesso gli occhi da' miei fiori, dalla mia Guida, dalla mia fiaschetta, e fremo agli ultimi brividi freddissimi che m'ha lasciato la doccia delle 11 ore. La mia escursione è incominciata da Biella, s'è spinta su al Corno del Camoscio vicino al Monte Rosa, è calata ad Orla, ha voluto il riposo allo Stabilimento Idropatico d'Oropa.

Biella è una cittadina simpatica, che si presenta pulita, sanissima, affaccendata, percorsa da cento omnibus dalla stazione verso il santuario e verso Andorno. Nella via maestra vi sono dei portici sotto cui s'impaccia la gente ai giorni di mercati popolosi: tutto vi si trova, dalle usuali terraglie impastate colle argille di Ronco e Ternengo agli immensi tesori delle fabbriche grandiose.

Per controbilanciare il poco bene che ho detto di Biella, come accoglitrice di cose d'Arte, devo parlare e col massimo piacere di Biella-Piazza, o sia di Biella alta, un gruppo della citt

Biella ne ha a centinaia. Volete cavalli? Eccovi bestie membrute, colle gaie sonagliere. Volete camminare da alpinisti? Provvedetevi un paio di scarpe dal calzolaio Crosa di Via Maestra.

Quell’inferno lo salvò: frustato a sangue da tanto tormento, trovò la forza di risollevarsi, capì che doveva superare ogni ostacolo e vivere ad ogni costo, se non voleva morire maledicendo nel delirio dell’agonia la propria figliuola. Giunse a Biella sull’imbrunire, corse difilato a comprare il panno, poi riprese la strada dei monti per dormire al primo cascinale dove non pagare la nottata.

Toltami finalmente all'afa di Milano e rinfrescatemi le labbra con un'acqua purissima, sento bisogno di fare qualcosa o per lo meno di chiacchierare un pochino. Se mi ascolti, quando ti rivedrò prometto farti tanti baci di più, e di dirti ancora la mia compiacentissima amica. Da Milano a Biella voler descrivere il viaggio sarebbe come dire: Leggi l'orario e ti divertirai!

Lah! tiriamo innanzi colla carrozza. Biella non saprei giudicarla, così di sfuggita: ha portici, chiese a colonnati classici, vie discrete, ma insomma le muraglie danno sempre l'idea del caldo; riposiamo dunque lo sguardo sulla verzura, l'immensa verzura che, assumendo cento toni, si stende nelle valli, pare si rannicchi nelle gole, s'inazzurra nei lontani sfondi, trionfa sui monti, e finisce alle cime con qualche ciuffetto che stacca sul cielo come una pennellata bizzarra.