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La Chiesa salvò e custodì l'idea dell'Impero fra le mura aureliane; trapiantò nei Germani questa idea latina, e potè così dipoi affermare di aver essa restaurato l'Impero affidandolo alla nazione germanica. Ma essa stessa, senza l'Impero, non avrebbe mai potuto mantenere la sua forza cosmopolita che sarebbe rimasta teorica, o si sarebbe frazionata in chiese di popoli e di terre diverse, perdendo così il principio dell'unit

La poesia moderna può dirsi figlia dell'amore, da che, piú che dalle tradizioni religiose ed istoriche, emerse dal nuovo sentimento amoroso. Un entusiasmo, ignoto a' greci, trasformò il rispetto col quale i germani giá da gran tempo nelle lor selve onoravano le donne, in una estetica deificazione della beltá femminina.

Era nell'epoca di cui parliamo prossima a scoccare l'ultim'ora dell'indipendenza del lombardo regime. Dopo il dominio de' Romani, cessato nel quinto secolo dell'era nostra, dopo quello de' Longobardi, de' Franchi e de' Germani, che finì di fatto verso il mille, Milano si resse per tre secoli, sebbene non senza interruzioni, con governo libero municipale; alla met

I barbari invasori dell'imperio furono quasi tutti di quella nazione, che chiamò e chiama se stessa dei «Deutsch», che i romani chiamarono primamente «teutoni» e poi «germani», e noi chiamiamo «tedeschi». Poche eccezioni trovansi a tal fatto, piú poche tra le genti stanziate; e noi noteremo quelle che venner tra noi.

E gli uni si chiamavano Ispani e gli altri Britanni ed altri Franchi, altri, Germani, altri Polacchi, Moscoviti o con altri nomi.

Ma intanto si gittava nelle braccia della madre, scoccandole sulle guance due baci, che mi parvero fratelli germani di quelli ch'io avevo impresso tre ore prima sulla cara sua mano. Galathea for ever. 21 settembre 18... Tiriamo le somme. Io ho trentacinque anni, e Galatea ne ha ventuno. Forse sono un po' troppo vecchio per lei.

Attorno al quale poi e nell'interno del continente furono finiti di ridurre i celtiberi dei Pirenei, gli armorici ed ultimi galli occidentali, i reti, i vindelici, i norici, i pannoni, i mesii, tutti i germani e slavi di qua del Danubio, e in Asia gli armeni.

11 Guicciardo pone incontinente in resta l'asta, che vede i duo germani in terra, ben che Rinaldo gridi: Resta, resta; che mia convien che sia la terza guerra: ma l'elmo ancor non ha allacciato in testa che Guicciardo al corso si disserra; più degli altri si seppe tenere, e ritrovossi subito a giacere.

PEDANTE. Dov'è quel teutonico che mi ricevè prima in questo ospizio? GIACOCO. O che arraggie, che tante tente tonte! Tu sbarii, poveriello. PEDANTE. Dico «teutonico», cioè germano, idest todesco. Germani sunt Germaniae populi, e sono detti «teutonici» dal lor dio detto Teviscone. GIACOCO. Che ne volimmo fare nui de ssi chiáiti? chi t'addomanna chesse cincorane?

⁶⁰ Amm. Marcell., Vol. Il governo che Giuliano ha fatto della Gallia per un quinquennio è un episodio glorioso in mezzo alla decadenza dell’impero, ha segnato un momento in cui quella decadenza, di cui era imminente il vorticoso precipitare, è stata, per un attimo, fermata. Giuliano vi è apparso addirittura meraviglioso. La saggezza ed il valore con cui ha saputo condurre le lunghe ed ardue imprese contro i Germani, e rigettarli al di l