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disse Emilia sorridendo, lieta di sottrarsi a più serii pensieri, «se noi venissimo qui a mezzanotte e guardassimo nel vestibolo, lo vedremmo per certo illuminato da più di mille lampade. Tutti gli spiriti ballerebbero in giro al suon di deliziosa musica; e' soglion sempre tener lor congreghe in luoghi consimili.

Le mie due ali s'appoggiano sul maestoso e prolungato muggito di quattromila buoi. Più lontano il fetore ed i gemiti melati di centomila pecore soffocano di nausea il mio motore. Ruzzolerò io dunque tanto lontano dalla battaglia? Questo groviglio di corna ritte su più di tre chilometri è veramente un sinistro tappeto! I soldati s'accalcano intorno ai pozzi come farfalle intorno alle lampade.

Le colonne, che ora son meno di mille, erano millequattrocento; il soffitto era di legno di cedro e di larice, scolpito e smaltato con finissimo lavoro; le pareti eran rivestite di marmo; la luce di ottocento lampade riempite d'olio odoroso, faceva scintillare come perle i cristalli dei musaici, e produceva sul pavimento, sugli archi, sui muri, un gioco meraviglioso di colori e di riflessi.

Una mano gli si posò lieve lieve sulla spalla. Era Maria, penetrata dentro senza che alcuno osasse di opporsele. Lascia che provi io ella disse con dolcezza. Si chinò su Roberto, e gli accostò l'orecchio al cuore. I minatori le si stringevano intorno; le loro lampade illuminavano in modo fantastico la scena pietosa. Qualcheduno bisbigliò: È morto!

Un servo entrò, portando le lampade accese e collocandone una sul caminetto, l'altra sulla tavola. Quasi immediatamente dietro lui, giunsero Pietro e donna Teresa; poi Lidia, vestita a nero; tutt'e tre ostentarono di non guardarmi. I miei suoceri sedettero sul divano: Lidia in una poltrona di fronte a loro.

L'ampia stanza, dalle pareti di marmo prezioso, ornate di grandi scudi di bronzo e di oro, era innondata di una luce tepida, che usciva da due grandi lampade d'oro, nutrite di olii aromatici, presso le quali vegliava un bellissimo schiavo greco.

Da un remoto angolo della chiesa ecco si stacca un'altra ombra. I suoi passi non s'intendono, tanto posano lievi sul marmo del pavimento; però sono lunghi, e vacillano. Le varie lampade pendenti giù dalla volta delle navate riflettono in più di un lato su le pareti e sul suolo diverse ombre lunghe; sicchè pare che col

Robert Vérod s'arrestò a un tratto, rabbrividendo. Era dinanzi a San Luigi. Le finestre si disegnavano sui muri della chiesa illuminate dalle luci interiori; le lampade vegliavano. Egli cadde contro il cancello. Il giorno innanzi aveva udita la sua voce! Il giorno innanzi le aveva aperto il proprio cuore! Il giorno innanzi ella aveva lasciato che le baciasse la mano!

La prima impressione provata da Ermanno Raeli quando egli uscì dalla villa del conte di Verdara, fu di stupore. Abituati gli occhi alla luce delle lampade, aveva creduto che fosse gi

La foia affocava quell'antro e il rimorso ne scrollava le mura... Era una taverna indiana, dal soffitto bassissimo, fatto a spegnitoio, che d'ora in ora calava, schiacciando le lampade fumose dell'Anima mia!... Con la speranza di trovare ancora la Notte, mia vecchia ruffiana, la Notte cieca e sorda, dalle dita mollicce di lievito infernale, infransi i vetri delle finestre...