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Se un Giornale a noi Italiani esuli raminghi, e sbattuti dalla fortuna fra gente straniera, senza conforto fuorchè di speranza, senza pascolo all'anima fuorchè d'ira e dolore, non dovesse riuscire che sfogo sterile, noi taceremmo. Fra noi, finora, s'è speso anche troppo tempo in parole: poco in opere; e se non guardassimo che a' suggerimenti dell'indole propria, il silenzio ci parrebbe degna risposta alle accuse non meditate, e alla prepotenza de' nostri destini; il silenzio che freme e sollecita l'ora della giustificazione solenne; ma guardando alle condizioni presenti, e al voto, che i nostri fratelli ci manifestano, noi sentiamo la necessit

disse Emilia sorridendo, lieta di sottrarsi a più serii pensieri, «se noi venissimo qui a mezzanotte e guardassimo nel vestibolo, lo vedremmo per certo illuminato da più di mille lampade. Tutti gli spiriti ballerebbero in giro al suon di deliziosa musica; e' soglion sempre tener lor congreghe in luoghi consimili.

PRUDENZIO. Se non guardassimo che tu sei un demente, te imparariamo a rispondere ai maggiori tuoi piú cautamente che non fai. MALFATTO. Voi avete torto a dir villania a lui. Ma sapete dove sta quella casa, che me ricordo? PRUDENZIO. Dove? ché non parli? MALFATTO. Sta de qua. Vedete; guardate bene. PRUDENZIO. Di' pur via; séguita. MALFATTO. No, no: io ho sbagliato.

La guerra vigliacca e sleale, combattuta dagli uomini di parte monarchica contro gli uomini di fede repubblicana, ci conforterebbe sulla via, se guardassimo soltanto a noi e al trionfo della nostra bandiera. Un Partito che spende met

Ed ora diamo una rapida occhiata a ciò ch’egli fece in Gallia, prima di toccare il punto che più ci attrae nella sua vita, la tentata restaurazione del Paganesimo. Non potremmo formarci un concetto preciso ed un’imagine vivente dell’uomo, se non guardassimo, per un istante, al guerriero ed al duce che, uscendo dai santuari neoplatonici di Nicomedia e d’Efeso e dalla scuola d’Atene, prese in mano le redini di un’aspra guerra, ed ha condotto le sue schiere da vittoria in vittoria. Il misurato Ammiano Marcellino, che esprime l’impressione dei suoi contemporanei e che fu testimonio oculare delle gesta di Giuliano, si abbandona all’iperbole ed alla retorica, quando parla del giovane principe, e vede in lui un miracolo voluto da una legge divina. «In un batter d’occhio