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Però ch'Io so' medico, e voi infermi; e do a tucti quello che è di necessitá e di bisogno a la vostra salute e a crescere la perfeczione ne l'anima vostra. Questa è la veritá, e la dichiarazione degli stati delle decte lagrime dichiarate da me, Veritá etterna, a te dolcissima mia figliuola.

che tucti gli ha presi nella rete del sancto desiderio suo. Ma molti n'escono, come decto è, che si partono dalla grazia per li difecti loro: e gl'infedeli e gli altri che stanno in peccato mortale.

Alora sará egli el carissimo mio figliuolo, e riposarassi, egli e gli altri, sopra el pecto de l'unigenito mio Figliuolo, del quale Io ho facto ponte perché tucti potiate giognere al fine vostro e ricevere il fructo d'ogni vostra fadiga che avarete sostenuta per lo mio amore. che portate virilemente.

El quale Sangue è facto e di tanta perfeczione che, per veruno difecto del ministro, non vi può essere tolto el fructo d'esso Sangue. El legame della caritá è quello che gli lega con vera umilitá, acquistata nel vero cognoscimento di e di me. che vedi che tucti v'ho messi per lavoratori.

E però donai el Verbo de l'unigenito mio Figliuolo perché la massa de l'umana generazione era corrocta per lo peccato del primo uomo Adam, e però tucti voi, vaselli facti di questa massa, eravate corrocti e non disposti ad avere vita etterna.

Voi sète tucti invitati generalmente e particularmente da la mia Veritá, quando gridava nel Tempio per ansietato desiderio dicendo: «Chi ha sete venga a me e beia, però che Io so' fonte d'acqua viva». Non dixe: «Vada al Padre e beia»; ma dixe: «Venga a me». Perché? però che in me, Padre, non può cadere pena; ma nel mio Figliuolo.

Chi observa questo observa tucti gli altri, è fedele a me e al proximo suo, ama me e sta nella dileczione della mia creatura; e però è obbediente, fassi subdito a' comandamenti della legge e alle creature per me, con umiltá e pazienzia porta ogni fadiga e detrazione dal proximo.

Unde tu vedi che l'affecto disordenato de l'uomo, che ha uperte le porte sue, risponde con questi organi; unde tucti e' suoni sonno guasti e contaminati, cioè le sue operazioni.

Però che molto piú è spiacevole a me e danno a loro questo ultimo peccato del disperarsi, che tucti gli altri peccati che egli hanno commessi.

Unde non temono e' loro inganni, perché col lume sopranaturale e col lume della sancta Scriptura cognoscono gl'inganni suoi, che non ricevono tenebre turbazione di mente. Or cosí gloriosamente passano bagnati nel Sangue, con la fame della salute de l'anime, tucti affocati nella caritá del proximo, passati per la porta del Verbo e intrati in me.