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Lo credo, io! disse il vescovo lanciando un'occhiatina dolce al bambino; questa sera, dopo i vespri, andrò da lei... Frattanto, vediamo di sbrigare l'altre faccende. Il conte di Karolystria reclama dal campanile la visita di un medico... Malgrado i suoi molti torti, egli è pure un cristiano come noi, ed è giusto che gli prestiamo assistenza... Si tratta anche di constatare se il cervello di quel disgraziato versi, come afferma il signor commissario qui presente, in condizioni anormali; nel qual caso si penser

Disse una parola di complimento alla Fiorelli, la celebre prima donna, sul modo divino con cui aveva cantato la sera prima nei Vespri, offerse alla duchessa di M. il fiore che portava all'occhiello, parlò per cinque minuti con un segretario del ministro. Alla sera si affacciò al suo palco.

In un'altra sala si cantavano i vespri. Anche questa era addobbata, e scintillante di lampade. Il soffitto di essa non era piatto come quello dell'altra, ma bensì a piani sovrapposti e terminava in una cupola di forma bizzarra. I cantori sedevano nel coro, dietro al rabbino o primo cantore. Questi era vestito di un lungo abito nero, e portava in capo una berretta sacerdotale nera, molto alta, dalla quale scendevano ai due lati i lembi di un velo bianco. La semplicit

I primi passi erano fatti: la riputazione se l'era acquistata, aveva la casa, aveva un bel podere, una cinquantina di lirette al mese ricavava dalle lezioni, due tarì al giorno dalla messa; oltre gl'incerti, come essere nozze, accompagnamento di morti, vespri e via discorrendo, senza contare il ben di Dio che gli mandavan gli amici, i galletti delle penitenti, i dolci del monastero.

«Cosa bella e mortal passa e non dura». La campana dei vespri mi rapì la genial compagnia: in quella famiglia erano religiosissimi, come in quasi tutte le famiglie delle classi aristocratiche e borghesi di Francia. Mai ho maledetto San Paolino di Nola e la sua sconsacrata invenzione delle campane, come lo feci in quella sera. E a rincarar la dose del mio malumore, capitarono gli amici.

Ella la comprendeva, l'amava, l'adorava attraverso quelle rozze immagini, senza la parola volgare del clero, abbandonandosi talvolta all'onda dei cori, che i contadini intonavano nei vespri dentro la chiesa colle loro pronuncie bizzarre. Le pareva allora come uno di quei murmuri di boschi o di acque, sotto i quali si abbassa involontariamente la testa pensando.

Tutto era in profondo silenzio, e Bianca osservava con ammirazione quell'arco maestoso, il cui effetto cresceva colle masse di luce e d'ombra, che spandeva il tramonto coperto di nubi. In quella l'imponente inno de' vespri ricominciò, accompagnato dal grave suono dell'organo; poi il coro andò affievolendosi gradatamente, e si spense quindi affatto. Mentre erano tutti intenti ad ascoltare con religioso raccoglimento, videro uscire dal chiostro una processione di monache vestite di nero con un velo bianco in testa, passare pel bosco, e girare intorno al monastero. La contessa fu la prima a rompere il silenzio. «Quest'inno e queste religiose sono d'una tristezza che mi opprimediss'ella; «comincia a farsi tardi; ritorniamo al castello, e sar

In conclusione tutti quegli uomini si schierarono in fila dinanzi alla chiesetta: aspettarono pazientemente che i vespri finissero e, quando la campanella diede il primo tocco della benedizione, Maometto alzò la spada, la scosse da destra a manca, si ritirò di qualche metro ed una salva di fucileria, pim, pum, pam, partì impetuosamente, che le orecchie ne rimasero intronate per un pezzo.

Una scelta schiera di prodi dovea aprire la strada nella capitale dei Vespri.

«Ma che Vespri, onorevole Crispi! Se la cospirazione era un romanzo, invece erano una triste realt