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Aggiornato: 26 giugno 2025
La sola torre risale ai Frangipani; tutto il resto è di epoca posteriore, giacchè nel 1286 i siciliani, che nei vespri avevano preso una splendida vendetta del sanguinario re Carlo, guidati dal loro ammiraglio Bernardo da Sarriano, lo distrussero tutto, ad eccezione della torre, ed uccisero anche il figlio di Frangipani.
Dalle belle pianure d'Alcamo e di Partinico la colonna ascendeva per Borgetto sull'altipiano di Renne, da dove dominava la conca d'oro e la Regina dei Vespri che confesso se fra le sue cento citt
Eccola! l'isola dei portenti; la patria di Cerere, d'Archimede e dei Vespri, cioè dell'intelligenza e del valore. Archimede, prototipo dei favoriti dell'Onnipotente, trovava il globo da lui abitato cosa insignificante, paragonato all'infinito, e chiedeva una leva, il manico d'una scopa, per smuovere questo domicilio d'insetti. I Vespri! E qual popolo della terra ha i vespri?
In Palermo, Maniscalco munito di pieni poteri, ed accrescendo di potenza in ragione inversa del credito de' suoi padroni credito da tiranni, che sulla terra dei Vespri si scioglie tanto presto, quanto la neve al contatto della rovente lava de' suoi vulcani un perverso come Maniscalco su cui posava tutta la fiducia del Borbone in Sicilia s'era certamente permesso ogni specie di dissolutezza, di delitti e crudelt
E ogni qual volta il Popolo d'Italia, trasalendo sotto il suo lenzuolo di morte, protestò, dalla Lega Lombarda e dai Vespri fino alle Cinque Giornate, in nome della grandezza passata e della futura, fu visitato dallo spirito che visse negli uomini dei quali io parlo. E i giovani d'Italia, che furono innanzi a voi, avevano, or corre quasi un terzo di secolo, raccolto quei ricordi con me.
Per ripigliare il filo della storia, non è da dimandar se i parigini san di Marfisa il caso alla memoria, o se lo narran per i botteghini; ma perché, quando s'è suonato a gloria, cambiasi il suon ne' vespri e mattutini, comincia a far compassion Marfisa, e fannosi discorsi d'altra guisa. Sul marchese Terigi poco a poco tutte le lingue volsero il furore.
Un rabbino mi aveva invitato ad andare la sera nella sinagoga, dove, mi aveva detto, si sarebbero cantati i vespri, assicurandomi che avrei potuto sentire un oratorio ben eseguito. Venuta la sera, gli ebrei si accalcavano alla porta della sinagoga. Vidi tra la folla parecchi romani, fra i quali alcuni sacerdoti.
E anche in questo momento che continuavano i tocchi della campana de' vespri, stava intertenendo dell'avvenuto due o tre che attentamente lo ascoltavano. Ecco, qui, diceva, quando mi sono affacciato col lampione, gli assassini fuggivano per di qui, e i due soldati della guardia venivan gi
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