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Anche ieri, causa quei maledetti palloni; avvennero quattro o cinque disastri nella nostra Milano... Il Guardapolli del giardino Balzaretti, mentre stava sulla porta della piccionaia distribuendo il grano alle bestie, ricevette sul ghigno il complimento di un lungo cannocchiale che uno dei viaggiatori si lasciò scappare di mano.

Fino a ieri s'è tenuto in tasca una lettera a maturar la data, per evitare di vedermi; ed oggi vorrebbe essere vecchio e brutto per accompagnarmi. Fino a ieri non la conoscevo. Fausto sarebbe andato lontano su quella via, ma lei si limitò ad inchinarsi ridendo al suo complimento, e parlò di altro.

Venne Giulia di Scozia, poetessa, incolta con un po' d'affettazione. Un codazzo di abati avea con essa, pieni di adulazione e soggezione. Portava una sua cuffia da dimessa, guardava ognuno come in astrazione; ma spicca al marchesino un complimento, che lo fa ammutolir di stordimento.

Anche la vecchia Rosa, sempre colla solita cuffia e quel fazzolettone sulle spalle, mangiava coi padroni. A tavola serviva un altro cameriere, attempato, corretto nei modi, senza quella affettazione dei domestici di grandi case, che pare un complimento imposto alla loro servilit

Per trovar un complimento non è necessario aver studiata diplomazia, ma egli sentiva che non gli avrebbero strappata nemmeno cogli uncini una parola un po' ragionevole. La macchina era carica di vapore, ma le valvole eran chiuse e ribadite: se non scappava via di tanto in tanto, c'era a temere ch'egli avesse a scoppiare.

, quando avete parlato dei quattro satelliti di Giove; donde così naturalmente, senza pensarci, vi è venuto di accennare ai tre che si potrebbero concedere... ad un altro corpo celeste. A Venere, infatti. Scusate, non volevo proferirne io il nome. Vi sarei parsa vanitosa. Ma era tanto carino, il vostro complimento, a proposito dei miei satelliti.

Ma grazie al cielo non fu mestieri di bugie; la contessa Gisella appariva dal sentiero del bosco. Era un pochino affannata dalla corsa, e accesa in volto più dell'usato; ma il color delle rose le tornava bene come quello dei gigli. Venne innanzi leggera, saltellante come una bambina, sorridente come l'aurora. Non era un complimento, non una esagerazione il dire che con lei ritornava la luce.

Questo era preveduto; alcune nostre dame, nelle loro visite del mattino, le avevano bisbigliato così a fior di labbra, tra il complimento e la stizza, ch'ella era aspettata. Aspettata, certo, e assai più ch'esse non argomentassero nel dirlo.

Voi in cambio non potrete pensare lo stesso. Volete un complimento? No, in fede mia, signora marchesa. Ho detto quello che pensavo, e nulla più.

E non sapevano mica che io dovessi spicciarmi così presto lassù. Ero una bestia io, e un pochino anche voi, Tecla, colle vostre intemerate. Grazie del complimento! E qui mastro Pasquale, fattosi tutto zucchero, si avvicinò per farle una carezza. Ma Tecla gli rispose con una alzata di spalle. Vedete che grazietta! disse il vecchio legnaiuolo tra , in quella che scendeva le scale.