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Giunse il 16 di aprile dell'anno 1814. Ognun sa che l'esercito franco-italo, ritrattosi sul Mincio, vi si reggeva in buona condizione, e che gli ultimi fatti d'arme erangli iti a seconda. Le notizie dei fatti accaduti a Parigi indussero il vicerè ad appigliarsi a quei partiti dai quali aveva fino allora aborrito. Semplice ormai, e, per così dire, facile diventava il suo cómpito. Egli avea chiuso l'orecchio alle insinuazioni dei sovrani alleati, da cui era stato eccitato a scostarsi dall'imperatore e ad assicurare a stesso e a' suoi successori un trono in Italia. Avea ributtato i consigli e le instanze di Murat, che lo esortava a seguire il proprio esempio, aggiungendovi che, se troppo grave eragli il collegarsi coi nemici del suo benefattore, ei potea tuttavia, senza fraudare il debito della riconoscenza, adoperarsi da per la propria salvezza, e giovarsi pel suo proprio pro delle forze cui imperava. Avea in somma, finchè l'imperatore potè essere sorretto, consacrata a lui ogni sua possa e facolt

Mentre que' primi casi d'Alaimo travagliavano la Sicilia, re Carlo consumava le forze del regno e stesso, nel delirio di tornar sopra l'isola. Ritirandosi, inseguito dall'armata nostra, sostò pochi giorni a Cotrone; ove crebbe a cento doppi lo scompiglio de' moltissimi disertori: e indi tutto dispettoso e truce passò il re a Brindisi ; e trovò per conforto gli avvisi d'un altro insulto di quel Corrado di Antiochia, che adoprò caldo nell'impresa di Corradino. Costui, adunati esuli del regno e altra gente presso i confini, ove imperava in nome la Chiesa, in effetto ogni sfrenato feudatario o ladrone, entrò a mano armata in Abruzzo al racquisto della contea di Alba. Il conte di Campania li fronteggiò e ruppe : ei rife' testa, aiutato di danari dalla reina Costanza . Un Adinolfo surto in quel tempo stesso a turbar la Campania, disfatto fu da Giovanni d'Eppe con le genti pontificie. Perugia ancora, Urbino, Orvieto e altre citt

Imperava dovunque una molle rilassatezza. La campagna verde, a sinistra, inturgidiva sotto il calor sensuale; oltre la strada, a destra, il mare si stendeva ampio; e tra i due azzurri cupi del cielo e delle acque, una vela, porporina di raggi, somigliava a una svelta lingua di fuoco. Era uno di quei giorni frequenti, in cui la complessa vita d'ogni cosa ha una solennit

Avrebbe potuto e potrebbe far meraviglia: ma non fa a chi conosca da vicino il feticismo per la Germania che imperava e che impera tuttora, per quanto opportunamente larvato, nelle nostre universit

Ma, breve come un lampo o lungo come uno spasimo, imperava il sogno sognato ad occhi aperti sopra una poltrona a dondolo; e le due sorelle abbandonate nelle due poltrone, sognavano ad occhi aperti con le mani sulle ginocchia in atteggiamento da idoli insensibili; mentre quel tempo precipitava, che esse dovevano piangere in avvenire per l'ineffabile attrattiva delle cose perdute.

Tutta Europa si mise in ragionamenti di politica per quell'angolo d'Italia, piccolo , ma che, per la sua postura, faceva gola a troppi potentati. Imperocché la Valtellina, come dicemmo, dall'estremo occidentale tocca il Milanese, dall'opposto il Tirolo; gli altri due lati confinano coi Veneziani e coi Grigioni; ed è noto che allora un ramo austriaco imperava in Germania, un altro nella Spagna, nel Nuovo Mondo e in tanta parte d'Asia. Immensi possessi, tra cui andavano perduti il Milanese e il Napoletano. Cadeva la Valtellina alla Spagna? Ecco aperto e spedito un passo, onde tragittare qualunque esercito dalla Germania in Italia, volessero o no gli Svizzeri ed i Grigioni. Che se in tal modo si fossero dato mano i domini austriaci dalla Rezia fino alla Dalmazia, avrebber tolto in mezzo la Venezia e gli altri Stati Italiani, impedendo a questi i soccorsi esterni, e divenendo arbitri della Penisola. Veniva poi il papa, sperando in quel torbido pescare grandezza alla Chiesa od ai nipoti; veniva la Francia ingelosita della baldanzosa potenza austriaca, come la chiamava il Richelieu. Dall'altra parte i Riformati della Rezia, di Svizzera, di Germania, d'Olanda, fin d'Inghilterra, sostenevano, per interesse di religione, gli antichi dominatori: i predicanti, in ogni paese, narravano ed esageravano l'assassinio, chiedendone vendetta, a nome non solo della fede, ma dell'umanit

Imperava il dolore. Ah, se si potesse uscire dal dolore come si esce dalle porte cittadine! Il dolore distruggeva la ripugnanza delle vestite bene per le vestite male e assorellava le donne colpite da una sventura comune. Tutte queste mamme, tutte queste spose, tutte queste amanti, tutte queste sorelle vedute assieme storcevano il cuore e facevano venir sulle labbra una parola tragica, una bestemmia brunita dal rancore, una maledizione che si rompeva nella testa col suono della lastra di metallo che la martellata manda in frantumi. Riproducevano l'afflizione, l'ambascia, il dietroscena domestico, il naufragio femminile, la devozione sublime delle donne affezionate agli uomini chiusi laggiù, oltre il portone, al di l

Vecchia?! interruppe Giuliano, guardando cogli occhi lustri quel viso fresco, forte, sodo, dove la vita rigogliosa imperava. Si guardarono sorridendo. Essa era sicura del pensiero che quella parola gli andava suscitando nella mente, sicura della parola che avrebbe tenuto dietro a quel pensiero.