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«E che dunqueinterveniva terzo Ghino di Tacco «da che questo ladrone provenzale fu veloce a investire il Reame, e si mostra così presto di lingua, e insolentisce fino a mandare il guanto di sfida al figlio dell'Imperatore,» e qui mostrò il guanto che gli aveva consegnato Carlo «saremo noi codardi da non rispondere alia chiamata

E dicendo, senza fargli cenno alcuno di veneranza, parte. Gregorio gli manda dietro uno sguardo lento e ghiacciato, poi mormora: Imbecille! occupa le Marche! assedia Benevento! Ah! questo ladrone normanno è dunque ben fermo a non lasciarsi mettere il giogo dai pontefici? E la vedremo, bel duca, la vedremo, per dio! chi di noi giuocher

Rimenatel pur qua. FILENO. La lepre è giunta. E che volevi far cosí a fuggire? Sta' pur, ch'io t'ho. CRISAULO. Va'; corri al capitano, Timaro, da mia parte; e fa' che mandi qui dieci sbirri, ché li voglio dare uno assassino. PILASTRINO. Oimè! Misericordia! CRISAULO. Usarla in te sarebbe cosa iniqua: ché sei un ladrone e non vuoi ravederti. Sarai pagato adesso. PILASTRINO. Odi, Fileno?

Ben altro però ha da fare il carnefice se il giustiziato è stato un ladrone di campagna. Per questo malvagio non v’è quartiere d’inverno. L’arbitrio dei giudici tien luogo di legge, sentenziando caso per caso la esemplarit

Vero è però che tanto grandiosi concetti finirono in una lunga guerra, all'ultimo per lui sventurata, in Italia; ed in alcune scorrerie piuttosto da ladrone, che da Imperatore, in Armenia.

Ma intorno al pugnale adoprato com'arme di guerra dal popolo, a cacciar dalla terra, ch'è sua, il ladrone straniero, non occorre ch'io spenda parole. Se gl'Italiani, determinati una volta a conquistarsi libert

Alle prime avvisaglie di movimenti in Napoli, i pirati algerini facevano causa comune coi corsari francesi . Qualche legno inglese andava in corso anch’esso. solo bastimenti in viaggio eran minacciati di cattura! Il porto di Palermo restò alla mercè dell’ultimo ladrone straniero.

«No, Monsignore, mai ho dubitato della vostra cortesia, bene molto ho temuto che in me fosse petulanza esperimentarla. Suona di Ghino diversa la voce: chi mi ha ridotto in tale stato, per onestare il misfatto agli occhi della gente, e forse anche per superare il grido della propria coscienza, schiamazza a piena bocca ch'io sono un fuggito dal capestro, un periglioso ladrone; così veramente non dice il salvato dalla ferocia del Barone, non così le difese donzelle, non così i castelli tutelati dalle libidini del prepotente vicino; nondimeno il male urla più forte del bene, e la mia condizione parla contro di me. Era dunque generosit

MANGONE. Camina su, bestiaccia; non lasciar luogo da cercare. Ma che dispiacer feci mai a quel raguseo, ché mi avessi a trattar cosí male? DOTTORE. Deve essere amico di Pirino e di Forca, e per far piacere a loro è stato ministro del tuo danno. MANGONE. Or che mi ricordo, avea una ciera di furfantaccio, d'un malandrino, d'un ladrone, e rassomigliava tutto a costui.

Siamo all'ordine? gridò il suggeritore presso il sipario. Caifasso, hai la corona da porre in capo? e Pilato portò seco la catinella per lavarsi le mani? e Malco ha la mezza orecchia da buttare a terra? Lesti; il segnale. Uno, due... Attenti! quel buon ladrone stia tranquillo. Piuttosto vada a prendere il cartelletto con l'Inri e lo unisca alla croce. Dov'è San Pietro? bravo asino: sta l