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Si sdraiò più comoda e facendo l'altalena colla poltrona a dondolo, socchiuse le palpebre, fissando una striscia di sole, animata, avvivata da una miriade di moscerini. Non prendi una granita?... Sono di fragola, eccellenti. No. Evelina tornò a guardare il marito. Quell'altra, te ne ha fatto delle sue? Pietro non rispose, ma si fece più cupo.

Ma, breve come un lampo o lungo come uno spasimo, imperava il sogno sognato ad occhi aperti sopra una poltrona a dondolo; e le due sorelle abbandonate nelle due poltrone, sognavano ad occhi aperti con le mani sulle ginocchia in atteggiamento da idoli insensibili; mentre quel tempo precipitava, che esse dovevano piangere in avvenire per l'ineffabile attrattiva delle cose perdute.

Se almeno aveste di che pagarvi il vino ed il forte tabacco di cicche vecchie di cui avete bisogno per tener ritto nel fango il vostro corpo, quando tutt'a un tratto il vento insolente scambia per una sedia a dondolo il vostro cartellone, e vi si sdraia pesantemente!

Vorrei ricambiarvi il favore. Non avete bisogno d'un confidente segreto? Oh no! sospira la marchesa abbandonandosi sulla sedia a dondolo. Per me, ogni poesia è finita. La sua anima è gi

La giovanetta spense immediatamente lo sguardo che aveva lanciato sui due, e s'inoltrò con un sorriso pallido. Lei dovrebbe visitare quella povera ragazza, fece al Lascaris, mentre si accomodava sulla poltrona a dondolo, in faccia a Emilia. È in cura del dottor Noli, ma il consiglio di Lei sarebbe utile....

Dopo cena trovammo sullo spiano e sul terrazzo, dondolanti sui fili all'aria del vespro, tanti palloncini di carta, lisci o crespi, e d'un colore o di due o di tre: e vedemmo un aereostato salire maestosamente, su, su e mostrare alle nostre bocche attonite la sua boccaccia infuocata, e su, e su.... Non scorgemmo più niente: invidiammo gli immensi campi della poesia azzurra, ci fecimo augurio d'essere palloncini: ma oh! a rammentare la nostra natura impotente un altro aerostato compagno non volle spingersi, dondolò, si fe' ribelle a tutti i voti, e cadde a terra, con una fiamma fugace, ricordandoci quel detto di Salomone sulla vanit

Al tennis Edith, diafana e leggiera, volava come una saetta, giocando all'impazzata, ridendo tra i flavi capelli scomposti; ed aveva le guancie rosate diceva Nino come il cuore di una conchiglia. Alla sera Edith si abbandonò in una seggiola a dondolo, ed era pallida e dolce, che pareva una farfalla stanca. Non è vero, Valeria? disse Nino. E Valeria disse: E' vero.

Poi guardò Nancy, che aveva chiuso gli occhi; e guardò Nino, che nella seggiola a dondolo sbadigliava fissando il soffitto. E, a un tratto, sentì di doversene andare. Si alzò con atto impulsivo, e Nancy, con gli occhi ancora perduti dietro la musica, gli stese la mano per dirgli addio. Lo sguardo di lui pesò con grave tenerezza sul delicato volto. Non colga tutti i suoi fiori, disse.

Ma Nancy ben sapeva che Carlo, per suo fratello, non avrebbe più fatto nulla, mai. Che cosa accadrebbe? Che ne sarebbe di loro? Essa guardò Aldo: era seduto nella poltrona a dondolo, la testa abbandonata all'indietro e gli occhi rivolti al cielo.

Molli pianure del passato, intrise di pianto, visitate dai curvi fantasmi del ricordo, io vi scavalco sul mio treno impennecchiato d'orgoglio e mi dondolo in cielo, vogando in accordo col ritmo impetuoso e la cadenza meravigliosa di questo fiume stellare! Che importa se il mio cuore si lamenta, spossato, traboccante d'amarezza, stanco d'ebbrezza titillante, gonfio di gioia grossolana, e pur tanto leggiero, sottile, come impalpabile, per aver troppo bevuto alla diaccia lusinga della velocit