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Una mattina che tutti gli ospiti di messer Corrado erano raccolti nella gran sala, intorno a madonna Giovanna, intesi a discorrere di que’ cento nonnulla che formano la trama dei conversari d’una nobile brigata, si venne a dir della neve che era caduta in gran copia nella notte e imbiancava tutto intorno i colli e le montagne.

Ad una di tali feste messer Bertramo d’Aquino, che tra i cavalieri del re aveva lode di singolare valore e cortesia, conobbe la moglie di messer Corrado, suo amico di molti anni, la quale era bellissima donna e si chiamava Fiola Torrella; e cominciando egli subito a vagheggiarla, in breve se ne innamorò di guisa che non poteva pensare ad altro. E giacché madonna Fiola, non per freddezza di natura o per amor del marito o per sincerit

Montaner, cap. 59 e 99, il quale portando questo fatto dopo il giorno del duello, scordò certo il tempo del viaggio della regina per Sicilia, ma rammentava bene tutte le minuzie personali, e dice venuti con essa Giovanni di Procida e Corrado Lanza.

Il prof. Corrado Gargiolli mi fa noto che una signora, nel dividersi da un giovane che era da lei amato e che si era sposato ad un'altra donna, riaperse l'Adelchi alla scena di Ermengarda morente, e bagnandola delle sue lacrime scrisse all'amante una lettera commovente d'addio.

Appunto in quel mezzo, tornava a spron battuto, per cercar di loro, il conte Corrado di Torrespina. , la ragione era grave; ma se la venuta del Torrespina aveva interrotto il discorso e tolto a madonna di rispondere, ella ben poteva volgergli uno sguardo nel quale egli avesse a leggere quella dolce promessa, che da tanto tempo implorava con tutte le potenze dell’anima sua.

Gismonda corse ad eseguire il comando; ma confusa, mal sapendo che si facesse, tolse quel velo stesso che assunse Yole allorchè si seppe in corte la morte di Corrado, e glielo porse senza sollevare gli sguardi.

La narrazione di questa repubblica in Sicilia è cavata da: Bart. de Neocastro, Hist. sic., cap. 2, 4, 5, 47, 87. Saba Malaspina, in Caruso, Bibl. sic., v. 1, pag. 726 a 736, e 753, e in Muratori, R. I. S. tom. Nic. di Jamsilla, in Muratori, R. I. S. tom. Cronaca di Fra Corrado, in Caruso, Bibl. sic., v. 1, anni 1254 e 1255. Appendice al Malaterra, in Muratori, R. I. S. tom. V, pag. 605.

Corrado scese in Italia , e fu acclamato re da' milanesi e dalle cittá loro aderenti, combattuto da Pavia e dalle cittá che la seguivano; ma non riconosciuto dal papa, ed abbandonato da' milanesi stessi, tornò a Germania.

Sceso Corrado , venne nel Regno, ebbelo di mano di Manfredo; e con lui riprese e puní Napoli ed altre cittá sollevatesi per il papa . Il quale allora offrí quel regno per la prima volta a Riccardo, poi ad Edmondo, fratello quello, figlio questo del re d'Inghilterra; e l'ultimo l'accettò, ma non venne.

Papa Innocenzo perseguita Corrado; e alla morte di lui occupa le province di terraferma, e turba la Sicilia. Repubblica in Sicilia. Manfredi ristora l'autorit