United States or China ? Vote for the TOP Country of the Week !


Scrittore ed artista, Edmondo De Amicis può essere diversamente apprezzato. Gli eccessivi lo stimano poco come scrittore, pochissimo come artista. I suoi Bozzetti militari, le sue novelle, i suoi ultimi romanzi scolastici osservano gli eccessivi sono opere d'arte fiacche o abortite; le sue descrizioni di viaggi, fantasmagorie che corrispondono poco o niente alla realt

Nella Storia della Inghilterra di DAVID HUME (T. I. pag. 143 e seg.) leggiamo questo fatto atrocissimo, raccontato così: «Edvigo figlio di Edmondo, malgrado l'affinit

Per lo giuramento di Edmondo alla corte di Roma. pag. 573 5 febbraio 1256. Alessandro IV al vescovo di Hereford, perchè sulle decime d'Inghilterra si pagassero i debiti contratti dal papa per l'impresa di Sicilia, pag. 581. 27 marzo 1256. Arrigo III al papa.

Sceso Corrado , venne nel Regno, ebbelo di mano di Manfredo; e con lui riprese e puní Napoli ed altre cittá sollevatesi per il papa . Il quale allora offrí quel regno per la prima volta a Riccardo, poi ad Edmondo, fratello quello, figlio questo del re d'Inghilterra; e l'ultimo l'accettò, ma non venne.

Enrico III allora sollecitò Innocenzio a concederlo al suo figlio Edmondo, e di breve rimase concluso il partito, quantunque, come vedremo in appresso, non fosse mandato mai ad esecuzione.

A tal vista Edmondo si avvicinò, e vista la faccia smunta e macilente di quel giovane infelice domandò alla folla che gli era accaduto. È ubbriaco, dicevano gli uni; è uno stratagemma per carpirci qualche soldo; è colto da apoplessia, dicevano gli altri.

Questo è il primo documento ove si parli della concessione al principe Edmondo. Il papa comanda si accatti danaro per la impresa, con sicurt

Bolla dello stesso perchè si riscuotessero da Arrigo per la impresa siciliana que' denari in cui erano stati mutati i voti presi da molte persone per guerreggiare in Terrasanta; e si richiedessero anche dagli eredi, p. 551. 16 detto. Bolla dello stesso pel voto del re Arrigo III, pag. 552. 21 detto. Per lo giuramento di Edmondo alla corte di Roma. Pag. 553 30 novembre 1255.

Questi atti generosi non abbisognano di commenti. In una festa da ballo di famiglia, ho raccolto il seguente dialogo: Sai, Edmondo; mio padre vorrebbe che io sposassi quel brutto coso, che poco fa ha ballato con me la galoppe.... Lo dicono tanto ricco.... tanto ricco....

Edmondo De Amicis fu eccellente oratore. Quale concetto avesse della pubblica eloquenza, come sentisse quella «enorme fatica di tutte le potenze vitali», spiegò egli medesimo nelle Confessioni d'un conferenziere, che servono d'introduzione al libro intitolato Capo d'anno, pagine parlate. Quale fascino di persuasione e d'entusiasmo egli esercitasse sugli uditori, attestano tutti quelli che ebbero occasione di ascoltarlo. Dal ricco e vario vibrar della voce, dal gesto semplice, dal balenare dell'anima nella chiara onesta faccia, da tutta l'espressione della sua figura emanava la medesima virtù di simpatia, per cui ebbero e serbano tanta nobile popolarit