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Aggiornato: 14 giugno 2025
Corrado si apparecchiava a visitare il Regno di Sicilia, che il suo augusto genitore soleva chiamare prezioso retaggio: imbarcatosi a Porto Navone, alla estremit
Il pensiero dei casi avvenuti non permetteva a Rogiero di porre gran mente a quanto gli passava sott'occhio; si partiva anch'egli sospirando; si trovava all'aperta campagna, perchè, dopo l'assedio di Corrado lo Svevo, Napoli non aveva più mura; lasciò le redini sul collo del cavallo, e chinata la testa si abbandonò a dolorose meditazioni, senza punto badare dove lo trasportasse.
E cosí Corrado tiene prima a bada Ariberto accorso in sua corte, e poscia in Pavia fa prender lui, e qua e lá altri vescovi. Ariberto ubbriaca, dicesi, i tedeschi che gli erano a guardia, e fugge a Milano.
Tuttavia Corrado e i due Arrighi III e V ebbero forte volontá, coraggio e vasto ingegno; Arrigo IV, all'incontro, giunse d'una in altra stravaganza giovanile ad ogni sfrenatezza, all'ultima indifferenza tra mezzi buoni o cattivi. . Succedette anch'egli senza contrasto colá e qua.
Rapida sempre, alle volte è incisiva nel suo discorrere, e ne’ suoi racconti quasi sempre è un personaggio che dell’animo suo ha l’ardimento e la forza: però sembra di comprendere la compiacenza di lei quando narra l’animosa difesa di Giannotto in conspetto a Corrado, o la veemenza con cui Tebaldo in conspetto alla amata donna maledice ai preti ed ai frati, dei quali ancora non bisogna perdonare le ingiurie, o la fierezza di madonna Dianora in presenza al barone amante e la fortezza con cui ella sostiene la pena che la sua stessa baldanza le ha procurata.
Morto poscia Corrado , e succedendogli in diritto Corradino figlio di lui, fanciullo di due anni, rimasto in Germania, sollevaronsi i siciliani contro a' tedeschi e saracini; e il papa s'avanzò nel Regno per impossessarsene.
«Il mio pentimento...» «A quella di Corrado?» «Il mio pentimento...» «A quella di tuo figlio...» «Qual figlio?»
Certo giorno messer Corrado condusse la moglie e una gaia compagnia di cavalieri e di dame alla caccia del falcone in una villa che aveva poco lungi da Napoli; e poi che con loro fu stato in piú parti senza molta fortuna, giunto a una valletta, la quale pareva fatta dalla natura per cacciarvi, disse tutto allegro:
Le quali poi in Italia venner da altro, e appunto in bel mezzo della presente dinastia. Eletto dunque re in Germania Corrado duca di Franconia, egli rimaneva, secondo il diritto germanico, re d'Italia. Ma non secondo il diritto italico. I tedeschi eran venuti piú e piú a noia. Appena saputa la morte di Arrigo il santo, i pavesi avean a furia di popolo distrutto il palazzo regio di lor cittá.
«Che è questo, Gran Cancelliere?» domandava la nobile Elena. «Madonna, la terra è presa....» «Presa! e Manfredi?» Corrado non rispondeva. «Vergine gloriosa! sarebbe egli morto?» «Morto!» gridarono a un tempo Yole e Manfredino. «Morto non so, Madonna.... e vivo nemmeno.... pure per noi è morto perchè non ci soccorre.»
Parola Del Giorno
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