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Eran le dieci della sera, che in decembre si può contare per ora avanzata. La notte era piovosa, alcuni lampi seguiti da tuoni armonizzavano coll'anima scellerata del lojolesco, e sembrava al malvagio che la natura sconvolta volesse favorirlo nell'impresa, coprendo alcune grida che per caso volesse tentare la derelitta sua vittima. Alcuno creder

Trascorse un quarto d'ora, durante il quale s'era fatto notte. Si sentiva sempre il fruscio monotono del mare, i tonfi cupi dell'ondate che si rompevano sugli scogli. Un baleno senza tuoni accendeva le nuvole di una luce scialba, con guizzi e serpeggiamente rapidissimi. Lampeggia, ricominciò il vecchio: non ci mancherebbe altro ora, la tempesta! Sciaverio non rispose.

AP. Adunque ci fanno danno, non pure ne' beni di fuora che partorisce la terra, ma in quelli ancora che vengono dal cielo, e dall'aria che abbiamo intorno? DIC. Domandane lei. AP. Hai tu mai fatto venire tuoni? ST. Eh, bene spesso. AP. Hai nociuto alle biade con la grandine? ST. Più volte. AP. Con che cerimonie?

ST. Facevamo il circolo, e di subito veniva quivi Lodovico, non in forma d'uomo, ma di fuoco, e in un istante cadevano tuoni, saette e grandini sopra quei campi particolarmente che io volevo guastare. AP. A che fine facevi tu questa ruina? ST. Per odio, non per benevolenza.

Rompe dal chiuso de le nubi oscure Alto spavento, un minaccioso ardore; E di tuoni un rimbombo, alte paure, Accresce i mugghi del marin furore; Fra quei flutti AMEDEO, poco sicure Gi

La stanchezza del corpo, aveva potuto più dello scompiglio dell'animo, e Giuliano dormiva fisso, che tutti i tuoni del cielo non sarebbero bastati a destarlo. Essa spinse l'uscio, entrò nella camera, appunto come aveva fatto la notte prima della sua partenza, e al chiarore della lucerna lasciata da Marta, stette a guardarlo.

In una giornata di novembre fu tale lo scrosciar della pioggia furiosa e così spaventevoli furono i lampi e i tuoni che il canarino, tutto solo nella gabbia, credette che l'ultimo giorno della sua vita fosse arrivato. Dal lampeggiare continuo era tutto illuminato il cortile, i ferri della gabbia pareva si arroventassero.

POLINICO. Donque hai tu detto mal di me? FESSENIO. Tu stesso il di'. POLINICO. Pazienzia! Non intendo quistionar teco, ché saria uno gridare co' tuoni. FESSENIO. El fai perché non hai ragion meco. POLINICO. El fo per non usare altro che parole. FESSENIO. E che potresti tu mai farmi in cent'anni? POLINICO. El vederesti. E cosí, cosí... FESSENIO. Non stuzzicar, quando fumma el naso de l'orso.

Nel turbine della notte, tra il fischio dei venti, tra il fragore dei tuoni, con le ossa dei defunti, col sangue umano, con sacrileghi riti, io ti chiesi.... allo Inferno, Dio eterno, rimettimi il peccato! allo Inferno: tutto fu sordo alla sventurata

Il Farinaccio, prostrato sempre ai piedi del pontefice, aveva sembianza di uno di quegl'isdraeliti, che a piè del monte Sinai stavano in aspettazione della parola di Dio, e, come loro, egli udiva formarsi sopra il suo capo la parola in mezzo a fulmini ed a tuoni. Però non si dette anche per vinto, e tentando uno sforzo disperalo insistè: Dove non giunge la giustizia arrivi la misericordia...