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V'apporto una grande allegrezza. ATTILIO. Ne ho perduto ogni speranza. EROTICO. Si dee piú tosto perder la vita che la speranza. TRINCA. Consolatelo, signor Erotico. EROTICO. Non può consolare il compagno, chi non può consolar se stesso. ATTILIO. L'allegrezza, che tu dici, è come quell'olio che si pone alla lucerna, quando sta per spengersi.

Il villaggio dormiva accovacciato. La mattina all’Ave Maria e la sera all’Angelus qualche ombra nera passava silenziosa sulla neve dura, con una lucerna in mano e filava dritta alla chiesa, poi per tutta la giornata non andava intorno anima viva.

Ella si levò dalle mie ginocchia e rimase in piedi presso il letto; nel mentre abbassavo e accendevo la lucerna, Lidia non si ricordò di sostituirmi nella poltrona; mi guardava impacciata, colla mano destra sul guanciale. Ora c'è troppa luce, disse. M'avvicinai alla tavola e posi innanzi a quella lucerna una specie di ventaglio roseo, che mutò sùbito la luce viva in altra delicatissima.

Io vidi certo, e ancor par ch’io ’l veggia, un busto sanza capo andar come andavan li altri de la trista greggia; e ’l capo tronco tenea per le chiome, pesol con mano a guisa di lanterna: e quel mirava noi e dicea: «Oh me!». Di facea a stesso lucerna, ed eran due in uno e uno in due; com’ esser può, quei sa che governa.

La serata aveva chiuso con un acquazzone formidabile, dando un tracollo alla temperatura, divenuta quasi fredda; nel nostro appartamento le stufe russavano. Trovai Lidia ben disposta ad ascoltarmi, seduta in una poltrona con dei giornali sulle ginocchia. C'illuminava chiaramente una lucerna posta a fianco di Lidia, sopra una piccola tavola.

Il povero Berlingheri era in maniche di camicia, con la vecchia giberna ad armacollo, la lucerna in una mano, il fucile nell'altra: aveva la faccia più bianca del berrettino da notte tirato sin sull'orecchie. Lisabetta non aveva avuto certo il tempo di buttarsi qualcosa addosso: la camicia nera, rattoppata, le cadeva da un lato sul braccio, mostrava a nudo met

Il giardino è deserto, questa notte: gli ulivi ci nascondono interamente. Al debole raggio della lucerna, guardarono. Emilia indossava un abito bruno; per effetto della luce scialba, o per la commozione violenta, appariva di una pallidezza mortale.

Ma che cosa le importa, signorina? disse bruscamente Duccio. Non so perchè insista. Nicla sentì che la voce di lui non era ferma. No, rispose Bruno. Ha detto Lucerna, , ma ha detto più in alto. Più in alto! ripetè Nicla. Ci si va con la funicolare?... Di', Brunello, rammentati! Ci si va con la funicolare? Bruno, assorto, non rispondeva. Rispondi, caro! incalzò Nicla fremente. A che cosa pensi?

Era illuminata da una ricca lucerna che posava nel mezzo d'un tavolo rotondo, su cui stava inoltre in un bacile d'argento una coppa d'acqua limpida; all'intorno elegantemente disposte eranvi sedie coperte di rosso damasco e la finestra, che guardava nel cortile, cinta da splendide cortine di seta. La bionda fu adagiata sopra un letto e lasciata sola. Rinvenne dopo qualche momento.

«Se la lucerna che ti mena in alto truovi nel tuo arbitrio tanta cera quant’ è mestiere infino al sommo smalto», cominciò ella, «se novella vera di Val di Magra o di parte vicina sai, dillo a me, che gi