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Vide venire a lei correndo il piccolo Bruno, seguìto da un grosso cane di Terranova, e poco lungi, ferma sulla strada, la contessa. Vieni! disse Bruno, gettandole le braccia al collo. La mamma vuole conoscerti.... E Brunello e il cane ritornarono ancora correndo verso la signora che attendeva. Nicla affrettò il passo, mentre Clara Dolores le andava incontro.

LAMPRIDIO. Mira che passeggiar altiero, mira che bravura! SQUADRA. Lasciatelo andar, padrone, ché alla ciera mi par di buono stomaco. TRASILOGO.... Io gli darò a ber un poco d'acqua di legno, che gli lo sconcierá di sorte che per parecchi giorni non gli verrá voglia di mangiare. Ma será meglio che gli parli prima. Dimmi un poco, conoscimi tu? LAMPRIDIO. Io non ti conosco mi curo di conoscerti.

Sai che ho ricevuto la visita del nuovo proprietario di Morò-Casabianca? Davvero? ella chiese con accento che voleva apparire tranquillo. , avrebbe voluto conoscerti. Si trattenne a lungo con me e promise di ritornare presto. Se sei rientrata per lo stradone di Tricesimo devi averlo incontrato, Partì di qua mezz'ora prima del tuo ritorno.... Nel carrozzino del fattore Beppo? Appunto.

Non ti conobbi mai di conoscerti mi curo. FESSENIO. Adunque, tu non conosci il servo tuo? LIDIO femina. Tu mio servo? FESSENIO. Se per tuo non mi vuoi, sarò d'altri. LIDIO femina. Va' in pace, va'; ché col vin parlar non intendo. FESSENIO. Col vino non parli tu giá; parlo io bene con la smemorataggine. Ma non ti nasconder da me, ché li accidenti tuoi so io bene come te. LIDIO femina.

LAMPRIDIO. Oh oh, chi sète voi? FILASTORGO. Non mi conosci? LAMPRIDIO. Non mi ricordo avervi giamai visto. FILASTORGO. Mirami bene in faccia. Che dici ora? LAMPRIDIO. tampoco mi ricordo. FILASTORGO. Hai fatto la vista cosí corta o forse l'aria di Napoli è cosí grossa che non ti fa veder bene? LAMPRIDIO. Non ti conosco mi curo conoscerti. FILASTORGO. Non sei tu Lampridio?

«I tuoi sono consigli di Satana» rispondeva la giovine rinvenuta dalla prima impressione e ritornando al suo essere eroico, «via, tentatore nefando, l'esistenza mi pesa solo per aver avuto la sventura di conoscerti. E la libert

Buona donna, se altro non mi di', altro non te rispondo. SAMIA. Fingi non intendere, eh? LIDIO femina. Io non te intendo ti conosco e manco d'intenderti e conoscerti mi curo. Va' in pace. SAMIA. Discretamente fai, certo. Alla croce di Dio, che io glie ne dirò bene. LIDIO femina. Dilli ciò che tu vuoi, pur che dinanzi mi ti levi in la tua mal'ora e sua. SAMIA. Va' pur .

Guardami in viso: sono capace di mentirti, di nasconderti qualche cosa?... Guardandola fissamente, gli occhi gli si inumidirono. No, no.... ti credo!... Ma se sapessi di che tristezza mi si gonfia il cuore, quando io penso al tuo passato! Come vorrei cancellarlo! Come avrei voluto conoscerti quindici anni più presto, quando tu non eri ancora entrata nella vita!

L'avesti a capo della tua culla, l'avrai sulla tua fossa. Non consultare lo specchio per conoscerti. Consulta i volti di coloro cui dirigi una parola di carit

Aspetta: fisionomia seria, occhi lucenti.... È inutile; me ne farei un'immagine fantastica. osservò il cieco; mi ricordo ora che prima di conoscerti, quando si parlava di te in casa Rinucci, mi fu descritto il colore de' tuoi capelli, dei tuoi occhi, la forma del tuo naso.... Povero naso! chi sa come lo calunniava la mia cuginetta!