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Su per l'erta erbosa onde giungevasi al poggio veniva il professore Sant'Angelo, seguito dal suo terranova, il quale, sentendo ridestarsi al menomo fruscìo di foglie il suo istinto di fido guardiano, gittavasi ogni momento a testa bassa tra i cespugli del sentiero. Il professore avvicinavasi a passo spedito: in pochi minuti gli avrebbe raggiunti.

Ecco in proposito un modesto appunto: «Pagate per prezzo di carbone, regalato straordinariamente a D. Emmanuele Bottari, giudice della R. G. Corte Criminale, e D. Luigi Mattias, primo officiale della Segreteria di S. E. Sig. Forse la pentola della giustizia, no: ma certo quella dei giudicanti deve aver bollito abbastanza rigogliosa col carbone di un litigante come il potente Duca di Terranova.

Duccio Massenti parve subitamente curioso. Conosce il fanciullo, signorina? domandò. E allora anche la contessa, forse? No, rispose Nicla. Finora non l'ho che intravista; la vedo passare ogni mattina col fanciullo e un gran cane di Terranova. Purchè tutto vada a finir bene! osservò il cavaliere Maurizio, e questo non ci procuri la conoscenza di suo padre!

De' dritti di tratta del grano si trova notizia in molti altri diplomi, e, per non citarne un eccessivo numero, veggasi quello del 15 marzo 1278, reg. 1268, A, fog. 142, e un altro del 26 novembre 1279, indirizzato al portolano di Eraclea in Sicilia. In questo si leggono tutte le estrazioni di grani da Eraclea, ossia Terranova, in quattordici mesi dal 10 luglio 1278 al 24 settembre 1279. Il dritto di estrazione era venticinque once ogni mille salme di frumento per fuori regno, e la met

Il caso di Entella è quello di cento altri comuni; e in qualcuno ad esempio Terranova, Siculiana, ecc., ecc. la concentrazione della propriet

Sulla soglia, la signorina Silesia Pfaff, coi capelli neri accuratamente ravviati e la tipica faccia rubiconda, comparve insieme a Leo, il grosso cane di Terranova al quale ero insoffribilmente antipatico. La signorina mi porse la mano, Leo m'abbajò contro, secondo il solito.

Giù nel giardino, che cingeva intorno la villetta, Wise, il Terranova, con le zampe anteriori poggiate su lo sporto del muricciolo che sosteneva la cancellata, abbaiava a scatti, con il suo cupo vocione da forte, agli operai uscenti dalla fabbrica a pochi passi, per il pasto di mezzogiorno. «Cara, cara, cara!

«A Terranova, il posto più vicino a Malta (racconta quest’ultimo), dovemmo stare dai Francescani; a Taormina, dove è il più splendido teatro antico ed uno dei più bei panorami, ai Cappuccini. Quivi fui messo insieme con un ricco americano lasciandosi il nostro discreto seguito a bussare per oltre mezz’ora senza aprirglisi; tanto che dovette andare da un calzolaio, nella seconda ordinaria locanda di quella citt

Basti il dire che un bel giorno, per far rabbia a don Morganti, gli venne il ticchio di imporre al suo grosso terranova il nome di prè Zuan, cosa che fece ridere di cuore tutto il paese e fruttò al magnifico cane una rinomanza quasi maggiore di quella procurata da Alcibiade al suo col famoso taglio della coda.

Ben presto non rimase più a farmi compagnia a tavola e nello smoking-room che il dottore, un inglese dalla barba rossa, molto amante dei liquori e della birra. Dopo tre giorni, oltrepassati i banchi di Terranova, il tempo si rasserenò un poco e qualche passeggiero sbucò dalle cabine; ma ben presto tornò la tempesta; il Rhynland riprese le sue danze; l'acqua spazzava ambedue i ponti.