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Aggiornato: 23 giugno 2025
Don Vincenzo; il quale con miss Dill sembrava prediligere un altro genere di bellezza, pure le discorreva serrato alle sottane, col naso rosso, le labbra tremanti e, se abbassava gli occhi sovente, non è che guardasse per terra.
Con Fra' Angelico cominciarono quelle strane reazioni che il convento, tanto sollecito di riforme, intraprese contro lo spirito moderno della pittura classica italiana. La vita del celebre pittore fu narrata dal Vasari. Più particolareggiatamente fu però descritta da Vincenzo Marchese, un domenicano di San Marco. Questo erudito venne accusato di liberalismo da alcuni suoi confratelli dell'ordine, zelanti inquisitori, a causa del suo libro: «Lettere inedite di fra Girolamo Savonarola e documenti ad esso relativi»; e poichè si minacciava di mandarlo a Roma, si recò nell'anno 1851 a Genova ed è a capo della Societ
Quando don Vincenzo parlava del quarant'otto, Carlo pregava Damiati di sospendere la lezione e s'avvicinava con tanto d'orecchi alla tavola, dove le ragazze lavoravano, e il prete ricominciava per la centesima volta i suoi racconti, ma sempre animandosi, gesticolando in modo che pareva avessero la virtù di levargli una ventina d'anni dalle spalle.
Vincenzo ebbe tosto sospetto del vero, ma non ardiva manifestarlo pauroso quasi di affrettarne colle parole l’evento. Le donne sbigottite non connettevano. A un tratto, la fiamma divampò immensa, rischiarando la scena mortale e centuplicandone l’orrore. Il fienile ardeva. Traversandolo in furia per cercarvi la scala, Anna vi aveva appiccato il fuoco.
Egli, dicendo queste parole, avea quasi le lagrime agli occhi; ma diede un sospirone di sollievo, e alzandosi soggiunse: Ora è finita, non pensiamoci più, parliamo d'altro. Cambiarono discorso, ma per un po' di tempo continuarono a chiacchierare dei fatti del giorno; intanto entrò don Vincenzo assieme a Damiati, anch'essi a rallegrarsi che tutto stesse per finir bene.
Il Manzoni e Vincenzo Monti. Il professore Stoppani narra un aneddoto, secondo il quale il giovinetto Manzoni sarebbe stato corretto dal vizio del giuoco, per un solo affettuoso rimprovero che gli fece Vincenzo Monti. "Il così detto Ridotto del Teatro alla Scala" era allora precisamente un ridotto di biscaiuoli. L'inesperto Alessandrino si era lasciato prendere all'esca, confessando egli stesso più tardi che si sentiva gi
Rimase pochi giorni in famiglia, poi, col cuore addolorato, ma coll'anima forte, partì pel Seminario, mentre Vincenzo, seguendo lo slancio del suo carattere impetuoso ed avido d'emozioni, tornava ad arruolarsi, ma questa volta nella milizia regolare, per fare la carriera del soldato.
Non salì nelle nuvole come il sentimentale Vicenzino; però, appena copiata la famosa traduzione latina, corse fuori dalla scuola, impaziente di saltare al collo del suo salvatore per ringraziarlo. Ma Vicenzino non lo aveva aspettato. Egli non isperava dei ringraziamenti. Al confronto delle gesta eroiche che aveva sognate di compiere per Vincenzo, quanto aveva fatto gli pareva troppo piccola cosa.
Ohi! Ecco don Vincenzo!... Non avete sentito a chiamare la signora miss? No. È un'ora che si cerca; dove sar
Una volta, la domenica degli olivi, quando finita appena la messa, la chiesa era ancor piena di gente, essa si gettò ai piedi del marito piangendo e disperandosi a domandargli perdono. Fu una scena rapida e tragica: fra gli strilli delle donne intenerite e le ghignate di alcuni uomini, Vincenzo seccato dal chiasso, afferrò la moglie per un braccio, la levò di ginocchio e respingendola con uno sguardo nemico, la buttò l
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