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Aggiornato: 23 maggio 2025


Il marchese Della Torre si vantava d'essere classico in letteratura, e condannava con Vincenzo Monti l'audace scuola boreale; ma nel fatto non poteva patire i poeti di nessuna scuola.

Pensava di uscire solo, di notte, di andare sotto le finestre di Vincenzo e di cantare una serenata che aveva udito in teatro: «Bella siccome un angelo «Ti vidi e t'adorai... Diceva bello invece di bella, e cantava con una voce un po' falsa ed ineguale da adolescente, ma che prometteva di diventare una bella voce di tenore, e che possedeva un accento di passione assai raro nei tenori da teatro.

Dette queste parole, don Vincenzo licenziò gli operai i quali stettero tutto il giorno formando dei crocchi in mezzo alla piazza, incerti su quello che dovessero decidere. I signori Guerini incominciarono a sentirsi più tranquilli.

Anche Lalla lo vedeva di buon occhio, chè don Vincenzo era un ammiratore entusiasta della sua devozione, dei suoi talenti, della sua grazia; per altro lo derideva anche sovente, e si divertiva dal giardiniere e dal castaldo, contraffacendone la voce nasale, il collo torto, le cupide occhiate agli intingoli e lo scoppiettar della lingua contro il dotto palato.

Fu soltanto un po' commosso il giorno della cerimonia nel benedire gli sposi, e dovette scusarsi di non fare nessun discorso di circostanza in causa di quel suo malessere nervoso, per cui alla menoma lettura, alla menoma parola un po' tenera, si turbava fino al pianto. Resterò io a finire il mio permesso qui per farti guarire, disse Vincenzo abbracciandolo allegramente. Io non dico parole tenere.

Ha ragione; bene! gridarono tutti quegli operai, facendo eco alle parole del loro compagno. Adagio, disse don Vincenzo, qui si va fuori del seminato; tutti quelli che mi hanno chiesto dei soccorsi, sono stati esauditi, anzi la signora Guerini mi d

Dagli sposi e da Ambrogio erano stati invitati al rinfresco il sindaco con la sua signora, don Vincenzo, padre e figlio Frascolini, il medico condotto, il farmacista e la Ottavia. Tutti costoro, in certo modo, rappresentavano le autorit

Vincenzo stette un tratto a guardarle, poi, vedendo che nessuno gli badava, cercò di togliere il matterello all'Elena, col pretesto ch'egli aveva maggior forza per maneggiarlo, e la fece stizzire.

Avrebbe dato Dio sa che cosa per poter tornare indietro al principio dell'anno, e incominciare l'annata in tutt'altro modo, studiando un poco ogni giorno... Venne il termine dell'anno scolastico; tutti gli altri esami andarono così così, tanto da passar la classe. Ma quando Vincenzo si trovò alle prese colla traduzione latina si sentì perduto.

Ricordo, sa, ricordo bene tutte le sue cattiverie!... Io le inghiottivo per amor di quell'altra!... Ma la cuccagna è finita! Stia ferma! Non mi commove, le dico, non sono don Vincenzo!... Chiami subito la signorina.

Parola Del Giorno

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