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Aggiornato: 23 maggio 2025
Dopo qualche ora ritornarono da don Vincenzo e seppero che se tornavano al lavoro, il signor Guerini dava un aumento ai migliori operai, e la signora stabiliva della sua cassetta particolare una cassa di soccorso per le famiglie degli operai ammalati; ma se la mattina non entravano allo stabilimento, la fabbrica sarebbe stata chiusa per sempre, perchè il Guerini era stanco d'essere compensato così male da persone ch'egli aveva beneficate.
Egli aveva aspettata la signorina nel tinello, senza poterla vedere, e dal modo col quale invece vide miss Dill uscir dalla sala da pranzo, e correre in un canto a confabulare con don Vincenzo, indovinò subito, con una stretta al cuore, che doveva essere accaduto qualche cosa di nuovo e di grave.
Tutti e due pensavano qualche volta al seminario, che doveva separarli. Vincenzo ne parlava con orgoglio. Il seminario era il primo passo verso la sua futura grandezza. Quando dirò la prima messa, diceva, si far
Credette Vincenzo Yanez di veder terra, e gli parve di vederla così chiaramente, da non consentire alcun dubbio. Perciò fece innalzare lo stendardo sull’albero di maestra, e sparare un colpo di cannone. Erano quelli i segnali stabiliti, per chi primo scoprisse il lido sospirato. Fu grande la gioia su tutte le navi; ma fu anche breve.
Che male c'è?... cominciava a dire Vincenzo, alzando apposta la voce, perchè gli pareva che anche il babbo dovesse interessarsi di quel fatto, ed ammonire la stiratora che lo lasciasse parlare. Ma il babbo non intervenne, e l'altra daccapo ad urtargli il piede con più forza, ed a fargli dei cenni misteriosi perchè stesse zitto.
Lungo l'inverno Vincenzo pensava: «Avrò tempo a studiare questa primavera, quando le giornate saranno più lunghe...» Ma nella primavera la campagna era bella, ed era un piacere andare in giro. Per studiare c'era tempo gli ultimi mesi...
Vincenzo s'era fermato a confabulare in istrada con alcuni compagni per uno spasso che dovevano pigliarsi la mattina seguente, quando vide passare Vicenzino, che s'era fatto rosso al vederlo e camminava lesto lesto, come se non lo avesse riconosciuto. Oooh!
Bisognava ad ogni costo che Vincenzo, ricuperando i sensi, potesse consolarsi di essere tornato alla vita, e non maledirla un'altra volta. Ma come fare? Come? Persuadendo il signor Dogliani a perdere il benefizio? Non sarebbe stato difficile, perchè amava molto suo figlio, e non avrebbe voluto punto sacrificarlo. Ma poi, come avrebbe vissuto, povero vecchio?
I suoi vent'anni l'impaurivano; il pensiero dell'Elena lo faceva piangere. E pianse lungamente, scosso da forti singhiozzi, un pianto amaro, disperato. Aveva sempre dinanzi al pensiero il giorno in cui Vincenzo era andato a cercarlo alla fattoria, orfano, solo, miserabile, e l'aveva condotto a suo padre; e questi, aprendogli la sua casa, gli aveva detto: «Entra.»
Dinanzi alla scena straziante che gli presentava quella lettera, le esitazioni di Vicenzino cessarono. Con un sospiro, che gli veniva dal fondo del cuore, gemette: «È necessario.» E scrisse all'Elena un biglietto che le mandò dallo stesso contadino: «Vincenzo è fuori di pericolo; vivr
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