Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 2 giugno 2025


Gli occhi di Gabriele scintillarono al mirarlo per ardore di vendetta e di gloria: precipitossi ver lui, ed i loro ferri lampeggiarono nello scontrarsi; arse subito la pugna intorno ad essi, e in mezzo a quella tremenda mescolanza d'elmi e di spade, l'elmetto d'argento e l'acciaro del giovinetto Medici vedeansi splendere e vibrarsi con impareggiabile destrezza.

<<O amanza del primo amante, o diva>>, diss'io appresso, <<il cui parlar m'inonda e scalda si`, che piu` e piu` m'avviva, non e` l'affezion mia tanto profonda, che basti a render voi grazia per grazia; ma quei che vede e puote a cio` risponda. Io veggio ben che gia` mai non si sazia nostro intelletto, se 'l ver non lo illustra di fuor dal qual nessun vero si spazia.

56 Forse era ver, ma non però credibile a chi del senso suo fosse signore; ma parve facilmente a lui possibile, ch'era perduto in via più grave errore. Quel che l'uom vede, Amor gli fa invisibiIe, e l'invisibil fa vedere Amore. Questo creduto fu; che 'l miser suole dar facile credenza a quel che vuole.

Quì fine ei pose a gli orgogliosi accenti; E quei dimora ivi non fanno alcuna; Ma ver l'insegne le disperse genti De' tamburi animosi il suon raguna. In tanto sul gran pian mille Sergenti Spiegano tenda di real fortuna, Di donde rimirar l'alto tiranno Debba le turbe, che schierate andranno.

Questa favilla tutta mi raccese mia conoscenza a la cangiata labbia, e ravvisai la faccia di Forese. «Deh, non contendere a l’asciutta scabbia che mi scolora», pregava, «la pelle, a difetto di carne ch’io abbia; ma dimmi il ver di te, chi son quelle due anime che l

Se ciò non fosse, il ciel che tu cammine producerebbe li suoi effetti, che non sarebbero arti, ma ruine; e ciò esser non può, se li ’ntelletti che muovon queste stelle non son manchi, e manco il primo, che non li ha perfetti. Vuo’ tu che questo ver più ti s’imbianchi?». E io: «Non gi

De l'umano passaggio i son corti; Solo n'eterna, e ne mantien virtute; Vivete lieti, e ne i maggior conforti Me rammentate, onde vi vien salute. Sultana a quel parlar sembianti smorti, Occhi avea tenebrosi, e labbra mute, Venuta a men nel duol che la trafisse, Allora Irene in ver Sangario disse: XLV

E le afflitte, scampate appo quest'ara Dalle mondane frodi, Obbliin lor pene, celebrando a gara Di te, di Dio le lodi. Laudate Dominum in sanctis ejus. Vidi sembianti di disdegno accesi, Quando dapprima infra devoti cuori Nome sonar di Filomena intesi: E chiesta la cagion di tai rancori, Udii fremiti alzar, che così poco L'unico Ver, l'unico Iddio s'onori!

Non ambir le pompose loquele, Che la turba volgar non intende: Il Vangel che rapisce ed accende, Par d'ingenuo fanciullo il sospir. Del possente Manzoni l'energico Inno a te vola: Io versar solo gemiti e lagrime Posso a' tuoi piè. L'alto carme ispirai d'Isaia, Ma pur d'Amos la rozza parola Ogni labbro sublima, consola, Se gli umani richiama ver me.

Voce tonò fra i nobili intelletti: «Questo è il secol fecondo, in cui gagliarde E fantasìa e ragione Le lor potenze spiegano a vicenda; Destano, è ver, gli spirti maledetti Nuove eresìe, ma vieppiù fervid'arde Zelo di verit

Parola Del Giorno

sottraesti

Altri Alla Ricerca