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So che le è andato incontro alle Tre Torri e l’ha condotta qui egli stesso. Mortella. Sola? Giana. Non credo. Mortella. Con quell’uomo? Giana. Non l’ho veduta ancóra, ho veduto lui. Bandino è salito a cercarmi, ed era in una tale angoscia che m’ha fatto piet

Sappi che non son torri, ma giganti E so' nel pozzo intorno dalla ripa E dal bellico in giù son tutti quanti

Non del tutto dissimili procedevano sovente le sorti di alcuni istituti filiali del Senato. La grotta di S.a Rosalia sul Pellegrino e la Cappella di S.a Rosalia nel Duomo, la Cappella della Immacolata a S. Francesco e la chiesa di S. Rocco, la Deputazione per le quarant’ore e quella per la Casa di S.a Caterina da Siena, con l’altra della Casa e Rifugio delle malmaritate, la Suprema generale Deputazione di salute e la Deputazione del Molo, delle torri, delle strade, quelle della Biblioteca, della Villa Giulia, della Fontana Pretoria, delle Nuove Gabelle, dei Corsi d’acqua, del Monte di Piet

Voi la fuor di ragion presa paura Ammorzate in altrui con nobil voci, Mentre le torri, e l'assalite mura Assegno in guardia a Cavalier feroci. Tale in sembianza a rimirar secura Folco parlava; i Rodïan veloci Poi ch'inchinato e reverito l'hanno, Van per scemare ai cittadin l'affanno.

Gabriele era da poco rientrato nel Castello quando fu a tutti significato il comando della partenza. Tale notizia fu per lui come un colpo di fulmine, un gravissimo turbamento lo assalì, e quasi non potendo persuadersene, corse alle camere del fratello, dalla cui bocca ne ebbe la conferma: si ritrasse allora nella propria stanza di riposo, e dopo essere stato seduto alcun tempo facendo molte amare riflessioni, si diede a pulire le proprie armi e porle in assetto per vestirle il mattino: ma l'elmo, la spada, la corazza che prendeva a vicenda Ira mano, lungi dal risvegliare in lui lo spirito guerresco, gli aumentavano in seno la mestizia e il terrore. Mille tristi presentimenti gli ingombrarono il pensiero: gli si affacciò alla mente quella vecchia donna apparsa in aspetto spaventoso nella caverna del Tivano, e le di lei parole gli risuonarono all'orecchio in tuono magico, funesto: sentiva che le maledizioni scagliate da quell'essere infernale contro Falco e la sua casa involgevano esso pure, che era congiunto col cuore strettamente a quella famiglia. Andava crescendo a tali idee il suo tremore, e gli si fece insopportabile l'angoscia di doversi allontanare da Rina, sebbene ciò non fosse che per breve spazio di tempo. Stanco, affannato, appese le ripulite armi presso il capezzale e si sdraiò: il sonno assopì ben tosto profondamente tutte le sue cure. Un fragore lungo indistinto lo risvegliò; levossi esagitato: era il vento che fischiava furioso contro le torri e le mura del Castello. Il suo lume ardeva ancora ed era lontana l'ora del partire, ma esso più non potendo sopportare le piume, pensò mettersi in arnese ed uscire di l

La luna cala dietro le torri ed i campanili. Zitti: il Montecchio dal giardino ascese per l'ardua via al talamo nuziale, chè la canzon dell'Ora egli gi

A giudicare da una lapide mezzo corrosa, immurata sotto l'arcata dell'ampio portone, l'edificio doveva essere stato eretto sul principio del secolo decimosettimo da un nobile udinese, sulle rovine di un'antica chiesetta fondata verso il 1330 dal patriarca Bertrando di San Genesio, sfuggito in quel luogo, quasi miracolosamente, da un'imboscata tesagli dagli armati di Rizzardo da Camino. Era una fabbrica solida e tetra, con due torri rotonde piantate agli angoli della facciata, nella quale aprivansi, fra i ricami dell'edera, otto grandi veroni sormontati alternatamente da stemmi gentilizi e da mascheroni chimerici. All'edificio principale addossavasi una specie di padiglione basso, di costruzione moderna, senza gusto di stile, abitato ora dalla famiglia del gastaldo. Innanzi all'ingresso principale del palazzo un'ampia braida, tenuta male, estendevasi in forma di un rettangolo, mostrando, sotto la invasione delle erbe alte, le tracce degli antichi vialetti disegnati capricciosamente, mentre di mezzo ad alcuni cespugli di bosso sorgevano quattro o cinque statue mutilate di deit

Su l'alte torri, e per la patria armato Ritrovai morte, ove cercarla è degno; Ed ora a farmi nel morir beato, Donna, fra le tue braccia a spirar vegno. Così disse egli: e per lo sen piagato Il sangue se ne va senza ritegno, E del letto cosparge ambe le sponde; Ed Egina il rasciuga, indi risponde: LIX

Qui il mio compagno non potè resistere alla tentazione di Nôtre Dame, e salimmo sulla cima d'una delle due torri per vedere «il mostroOttima cosa che mette i pensieri in calma. Bisogna almeno dominarle, queste mostruose citt

Ma non tanto sudor, non tanto affanno Convien, che Rodi in soggiogar mi prenda, Che per recarle addosso ultimo danno Con cotanto di sforzo oggi io contenda; A terra sparse le sue torri andranno, V'andranno, e Pier s'ei sa, se le difenda; Or tu d'anime inferne arma uno stuolo E contra lei te ne ritorna a volo.