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Anche questi stanno sulle alture, a causa dei barbareschi, e sono difesi da torri. Dove il mare è prossimo, si sono formati dei luoghi di approdo che si chiamano appunto marine.

cosi` forando l'aura grossa e scura, piu` e piu` appressando ver' la sponda, fuggiemi errore e cresciemi paura; pero` che come su la cerchia tonda Montereggion di torri si corona, cosi` la proda che 'l pozzo circonda torreggiavan di mezza la persona li orribili giganti, cui minaccia Giove del cielo ancora quando tuona.

18 I Nubi d'ogni indugio impazienti, da la speranza del guadagno tratti, non mirando a' pericoli imminenti, coperti da testuggini e da gatti, con arieti e loro altri istrumenti a forar torri, e porte rompere atti, tosto si fero alla citt

Anche dopo la scomparsa delle sue primitive torri, esso fu fortezza custodita sempre da alabardieri, quando spagnuoli, quando tedeschi, quando svizzeri, e munita di cannoni dominanti da solidi terrapieni la citt

Solitarie torri baronali senza nome, o piccoli paesi privi di valore storico, si levano qua e l

Passarono i quattro Scarlinesi, per tornare alle case loro, dalla Torre di Partiglioni, e visto presso l'innocente cannone, utensile obbligato delle torri di costa, volevano in segno di festa a ludibrio dei cannonieri e del loro governo, gettarlo in mare.

La chiesa la dominava, da una specie di alta terrazza alla quale si saliva per una larga gradinata: una chiesa severa come un castello, munita di due campanili che parevano torri, coi muri disadorni anneriti dall'et

A misura che si avvicinavano, ammirava la gotica struttura, le superbe torri, la porta immensa dell'antico edificio; essa credeva quasi d'avvicinarsi ad uno di que' castelli celebrati nell'istorie antiche, dove i cavalieri vedevano dai merli un campione col suo seguito, vestito di negra armatura, venire a strappar la dama de' suoi pensieri dall'oppressione d'un orgoglioso rivale.

Fra le piante di bei castagni onde è coperto, e di che è tanto ricca questa montagna, si scorgono ancora a diversi ordini e a piccole piagge le vestigia della circonvallazione del castello, e in alto alcuni resti di torri a pietra battuta, con in mezzo la rocca.

La gran plaga vermiglia dall’orizzonte saliva lentamente verso lo zenit, tendeva ad occupare tutta la cupola del cielo. Un vapore di metallo in fusione pareva ondeggiare su i tetti delle case; e nel chiarore discendente dal crepuscolo raggi gialli e violetti si mescolavano con un tremolío d’iridescenza. Una lunga striscia più luminosa fuggiva verso una strada sboccante su l’argine del fiume; e s’intravedeva al fondo il fiammeggiamento delle acque tra i fusti lunghi e smilzi dei pioppetti; poi un lembo di campagna asiatica, dove le vecchie torri saracene si levavano confusamente come isolotti di pietra fra le caligini. Le emanazioni affocanti del fieno mietuto si spandevano nell’aria; era a tratti come un odore di bachi putrefatti tra la frasca. Stuoli di rondini attraversavano lo spazio con molto schiamazzo di stridi, trafficando dai greti del fiume alle gronde. Nella moltitudine il mormorío era interrotto da silenzi di aspettazione. Il nome di Pallura circolava per le bocche; impazienze irose scoppiavano qua e l