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Come regale deve essere stata la potenza della famiglia che in un luogo così remoto costruì questo splendido castello, fortezza inespugnabile e palazzo signorile ad un tempo! Dopo che il castello degli Orsini a Campagnano è caduto in rovina, questo è uno dei monumenti più mirabili del rinascimento romano, è uno de' più bei castelli baronali ed in tutto il Lazio non ve n'è uno che lo eguagli.

Nell'interno di questo palazzo trovammo grandiose sale adorne di antichi ritratti di famiglia, i cui nomi nessuno più potrebbe dire. Alcune pie suore vi tengono ora una scuola per bambine. Noi ammirammo stupiti la giovinezza, la grazia e la bellezza di forme di due fra queste monache, che eran venute dal Piemonte. Esse ci fecero visitare compiacentemente tutto il palazzo, e anche la cappella notevole per antiche pitture. Questi dipinti, del secolo XV, sono però molto ritoccati; fra gli altri vi è una bella adorazione della Vergine e del Bambino. Anche la loggia del palazzo è degna di nota; queste logge, così belle e pittoresche, non mancano quasi mai nei palazzi baronali. Quella di Tagliacozzo mi ricordò esattamente l'altra del palazzo colonnese a Genazzano, nella quale son dipinte le citt

Nelle sale del castello pendono, come in quasi tutti i manieri baronali, molti ritratti di famiglia, quasi tutti però del XVII secolo. I ritratti della famiglia Orsini, se alcuno li possedesse e li riunisse insieme, formerebbero certo intere gallerie e nella lunga fila di ritratti femminili ogni celebre casa aristocratica d'Italia sarebbe rappresentata.

Solitarie torri baronali senza nome, o piccoli paesi privi di valore storico, si levano qua e l

A cui ben guarda in questa agonia d'imparentarsi con le precipue famiglie baronali d'Italia ravvisa il villano che ha in uggia la memoria del suo umile stato. Il nipotismo da Pio V abolito rispetto ad alienazioni in pro della famiglia del Papa di parte dei domini della Chiesa, Sisto rinnovò in altra guisa e fu sbraciare a ribocco entrate, e benefizi ai suoi congiunti.

Ma questo castello, che brillava una volta per il suo lusso e la sua magnificenza, non è più oggi, come tanti e tanti altri palazzi baronali italiani, che un luogo deserto e silenzioso, dove un custode brontolone vi fa da guida, additando le nude pareti e lamentandosi che siano scomparse le belle collezioni d'armi della famiglia, trofei di tante battaglie, e che i quadri preziosi siano stati venduti o portati altrove.

Ed anco i Baroni romani inaspriti da Gregorio egli si conciliò, fino a dissimulare l'omicidio del suo nipote Felice commesso per ordine di Paologiordano Orsino, il quale non si fidando di coteste lustre si cansò con la sua Accorambona a Venezia; e a torto, imperciocchè il Papa s'industriasse imparentarsi con le case baronali Orsini e Colonna maritando due sue nipoti con Marcantonio Colonna, e Virginio Orsini, assegnando doti, doni, ed elargizioni le quali a cotesti tempi giudicate mirabili, oggi parrebbero immani; per certo tra danari, gemme, entrate, e di ogni ragione comodi non portarono le spose ai loro mariti meno di un milione di scudi per una.