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Ma per allora, seguendo le indicazioni dei naturali di Bohio, egli andò a cercare Babeque, la irreperibile Babeque. Le navi avevano appena pigliato il largo, che incominciò a soffiare il vento di tramontana, e così fresco, da consigliare una poggiata verso l’isola di Cuba. La spedizione entrò allora fra alcune isolette, le quali sorgevano in vicinanza di un gran porto, a cui Cristoforo Colombo impose il nome di porto del Principe. Egli spese qualche giorno a visitare coi suoi palischermi il grazioso arcipelago, a cui diè nome di Giardino del Re. Erano quelle isole così fitte e vicine, che dall’una all’altra non era più d’un quarto di lega; e tanto erano profondi i canali, le rive così adorne di alberi e di erbe così verdi, che niente si sarebbe potuto immaginare di più bello. Tutte quelle isole erano vuote di abitanti; eppure ci si vedevano tracce di molti fuochi di pescatori. Sicuramente, a quelle isole andavano i naturali di Cuba, per attendere alla pesca; la qual cosa si seppe poi con certezza, insieme con altre particolarit

Viaggiavano in mezzo a vigneti, boschi e prati, entusiasmati ad ogni passo di quel magnifico paesaggio cui limitavan i Pirenei e l'immenso pelago. Dopo mezzodì giunsero a Calliure, situato sul mediterraneo. Vi pranzarono, e lasciata passare la caldura, ripresero a seguire i magici lidi che stendonsi fin nella Linguadoca. Emilia considerava con entusiasmo il vasto impero dell'onde, di cui i lumi e le ombre variavan tanto singolarmente la superficie, e le cui spiagge, adorne di boschi, rivestivan gi

Di queste ultime sono quella di Naretti e la nostra; all'interno però tutto quello di più rozzo che si possa immaginare; di serramenti non se ne parla, chè non li possiede che Naretti perchè se li fabbricò lui stesso; per porta abbiamo un telaio di canne; il soffitto sono tronchi d'euforbia uno presso l'altro e ricoperti di terra; le pareti, ad una certa altezza, adorne di una sequela di corna da bue conficcate nel muro, che servono per appendervi la nostra roba e sono l'unica mobiglia della casa; dell'erba sul suolo ci fornisce il letto, le nostre casse sono sedie e tavolini.

93 Tra questo loco e quel de la colonna che fu sculpita in Borgia, com'è detto, formata in alabastro una gran donna era di tanto e sublime aspetto, che sotto puro velo, in nera gonna, senza oro e gemme, in un vestire schietto, tra le più adorne non parea men bella, che sia tra l'altre la ciprigna stella.

Passato Hossanieh essi s'inoltrarono nelle vaste pianure del nord adorne di cespugli, di gruppi di palme e di grandi zone di papaveri alti più di un metro e carichi di capsule grosse come uova di gallina nel cui interno, non di rado, contengono più di trentaduemila semi, e abbelliti da grandi fiori bianchi, rossi, rosei, violetti e più spesso screziati.

Le stanze non ne erano eleganti, adorne di ricche mobiglie: le principali avevano appesi alle pareti alcuni ampii e vecchi quadri, su cui stavan dipinte battaglie, o ritratti di prelati e di guerrieri ch'erano gli antenati de' Visconti o del Triulzo, poichè il Medici non s'era curato di possederne de' proprii: le tavole e le scranne erano di legno foggiate all'antica e coperte di cuoio.

Profili regolarissimi, forme snelle, eleganti, occhioni grandi ed espressivi, pettinature stravaganti intrecciate a conterie che cadevano sul fronte, vestite di semplici pelli adorne di piccole conchiglie, collane e braccialetti di conterie o di metalli alle mani e ai piedi. I più bei tipi selvaggi, delle vere piccole Selike.

Le pareti di quella sala, quasi coverte di quadri antichissimi, rappresentanti caccie e tornei; erano a tratti adorne di specchi posati su certi arpioni, che reggevano doppieri formati di molte torce.

Nell'interno di questo palazzo trovammo grandiose sale adorne di antichi ritratti di famiglia, i cui nomi nessuno più potrebbe dire. Alcune pie suore vi tengono ora una scuola per bambine. Noi ammirammo stupiti la giovinezza, la grazia e la bellezza di forme di due fra queste monache, che eran venute dal Piemonte. Esse ci fecero visitare compiacentemente tutto il palazzo, e anche la cappella notevole per antiche pitture. Questi dipinti, del secolo XV, sono però molto ritoccati; fra gli altri vi è una bella adorazione della Vergine e del Bambino. Anche la loggia del palazzo è degna di nota; queste logge, così belle e pittoresche, non mancano quasi mai nei palazzi baronali. Quella di Tagliacozzo mi ricordò esattamente l'altra del palazzo colonnese a Genazzano, nella quale son dipinte le citt

Ei le sue rime del bel nome ch'io canto ha fatte adorne. T. Tu di', s'io non m'inganno, di colui ch'un tempo parlar feo le nostre Muse con quelle leggi e con quelle misure, che gi