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Aggiornato: 29 giugno 2025


Per la Vergine santissima, lasciate che si sbrighino loro e non ve ne impicciate. Tanto, a voi non ne va e non ne viene. Mi spiego? E il pacifico uomo tornava al caffè a giuocare ai suoi scacchi.

Quindi, rendendo servigio per servigio, scendea Pipino in persona per Moncenisio alle Chiuse di Susa, fatali a' longobardi; e rottovi Astolfo e assediatolo in Pavia, n'ottenea promessa di pace a Roma, e restituzione delle conquiste, e poi tornava a Francia.

Con questi giovani ardenti, instancabili, acutissimi, passava dunque il giovane Sforza il suo tempo, quando tornava dall'avere armeggiato.

Non minor gaudio n'ebbe il re, ch'avesse de la figliuola liberata inante. Seco pensò che mai non si potesse trovar un più fedele e vero amante; che dopo tanta ingiuria, la difesa di lei, contra il fratel proprio, avea presa. La duchea d'Albania ch'al re tornava dopo che Polinesso ebbe la morte, in miglior tempo discader non puote, poi che la dona alla sua figlia in dote.

Il Manzoni a scuola. Io non mi fermerò ora a darvi notizie della culla del Manzoni, che fu ritrovata e si conserva in una villa del signor Rosinelli a Mozzana sopra Galbiate; della cascina detta La Costa, ove il grand'uomo fu allattato da Caterina Zanzeri, di questa nutrice, la quale vogliono che fosse svelta, vivace e piacevolona. . Ma non è senza importanza il fatto che a soli sei anni il fanciullo Manzoni fu allontanato da casa sua e chiuso nel Collegio de' Frati Somaschi di Merate, ove rimase dall'anno 1791 all'anno 1796. La mamma ve l'accompagnò, ma scomparve intanto che il fanciullo era tenuto a bada da un frate maestro. Si possono facilmente immaginare gli strilli del povero fanciullo non appena egli s'accorse che la mamma sua l'aveva lasciato; ma, poichè ad uno de' prefetti parve pure che il pianto durasse troppo, il fanciullo ricevette un colpo sulla guancia accompagnato da queste parole: "E quando la finirete di piangere?" Quello fu il primo dolore provato dal grand'uomo, che se ne rammentava anche negli ultimi anni della sua vita. "Buona gente (del resto egli concludeva, parlando di que' suoi primi istitutori), quantunque, come educatori, lasciassero troppo a desiderare che fossero prima un po' più educati loro stessi." I frati di Merate lo avvezzarono dunque ai primi castighi. Ad undici anni, Alessandro Manzoni passò nel Collegio di Lugano, ove gli toccò la buona fortuna di avere tra i suoi maestri il buon padre Francesco Soave, onesto letterato e, per quei tempi, educatore assai liberale, sebbene s'indispettisse contro il nostro piccolo scolaro, che s'ostinava a scrivere le parole Re, Imperatore e Papa con la prima lettera minuscola. Il Manzoni parlando un giorno del Soave a Cesare Cantù gli disse, tra l'altre cose: "Teneva nella manica della tonaca una sottile bacchetta, presso a poco come quella che fa i miracoli dei giocolieri; e quando alcuno di noi gli facesse scappare la pazienza, egli la impugnava, e la vibrava terque quaterque verso la testa o le spalle del monello, senza toccarlo; poi la riponeva e tornava in calma." Al Manzoni rincresceva d'avere talvolta inquietato quel Padre, che tanto fece, sebbene non sempre il meglio, per l'istruzione della gioventù. Narrava pure il Manzoni come una volta gli scappasse detto in iscuola "ne faremo anche a meno," quando il Padre Soave annunziò che fra poco ci sarebbe stata la lezione d'aritmetica. Il Padre maestro si levò allora dalla cattedra, e si mosse gravemente verso il piccolo ribelle, che si sentiva gi

Pure tra quell'inferno gli tornava innanzi giocondo il pensiero del sapersi padre! padre di un figlio che, ignorando l'antica sua colpa, l'avrebbe amato come quello che gli porgeva il modo di collocarsi con onore nella societ

Egli tornava e non diceva nulla; lo interrogavano e si sbrigava con poche parole; aveva le sue conoscenze personali qua e l

Imperocchè quello sminuzzamento d'Italia, che sempre di tanto pregiudizio riuscì al suo politico ordinamento, di qualche vantaggio tornava a chi fosse costretto sottrarsi alle persecuzioni, offrendogli a pochi passi dalla patria un asilo, salvo almeno dalla prima furia, e sinchè il persecutore non avesse tempo di preparargli insidie anche col

Essendo giorno di festa, le strade principali eran piene di gente che andava o tornava di chiesa. La prima cosa che mi colpì fu l'acconciatura del capo delle donne. Portano, sotto un cappello coperto di fiori, una specie di cuffia di trina, che scende fin sulle spalle, dalla quale escono di qua e di l

Peppe faceva la sua giratina in campagna, tornava la sera, e portava alla moglie quando delle quaglie, quando una lepre, o una pernice, o delle erbe per la minestra, pur di non presentarsi a mani vuote. Essa gli porgeva il bimbo, egli lo prendeva in braccio, lo sballottava, lo baciucchiava, faceva un po' il chiasso con lui, poi lo ninnava e andava a metterlo a letto. Allora la mamma cominciava il rosario. In quel mentre Serena, rispondendo con la sua voce argentina ai pater, ave e gloria che la vecchia biascicava con gravit

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