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Aggiornato: 12 giugno 2025
Le piaceva anche il pianoforte che qualcuno suonava malissimo nell'appartamento attiguo; il pianoforte che faceva disperare Nancy quando cercava di mettersi a scrivere. Tu che sorridi ancora inghirlandata Dal fiore biondo della puerizia.... scriveva Nancy, cercando di non udire lo strimpellamento dei vicini. Oh glauco-occhiuta, oh cerulo-venata.... Minna!
«Caro, ti faccio io sorridere? Credo veramente che sorridi, mi accarezzi e mi baci, molto come il tuo amore che sono e un poco pure come una bambina che ti sembro in questo momento. Perchè io La credo capace, sarcastico signore, di questa cosa mostruosa: ridersi di me. Ciò ch'ella del resto non potr
Tu che sei interceditrice potente, e tu che tutto ascolti!... Se ci fosse anche la madre mia a pregarvi! Come la vorrei accanto a me! E Imilda piangeva dirottamente: Ella m'avrebbe salvata da questo tumulto! Vedi, anch'io vorrei esser tra l'armi, per udire quel grido: vittoria!... Vergine dolcissima, tu sorridi a me che piango?
Oh! tu felice, esclamò, tu non conosci che l'azzurro dei cieli ed il raggio benefico del sole; la natura sorridente ti accoglie dovunque, e tu dovunque sorridi col tuo canto celeste. Anch'io una volta i miei giorni passava nel gaudio; ora quella gioia innocente esiliò per sempre dal mio cuore; esso ha perduto la sua pace, la sua tranquillit
IL MANDOLINO Se come morbide piume le nude Mani trascorrono alla carezza E fanno spesso pallido il viso, Come sul mare vivida brezza, Che i flutti increspa, erra il Sorriso E il mar dell'anima agita, schiude. Ridi, sorridi e lascia che l'ebbrezza Dello spirito scorra.. LA CHITARRA in lieto suon.
Ne i boschi e su le immote alpi lontane ogni soffio di vita sembra spento: sotto il bianco lenzuolo è un sognar lento di piante, d’erbe e di tristezze umane. Qui, nel camino, ardon le fiamme a spire: tu mi sorridi: io penso, amico mio, che dolcezza ha in quest’ora il nostro nido. Cerco il tuo labbro che non sa mentire, mi stringo al cor che non conosce oblìo, m’abbandono tremante al petto fido.
E voltando così, si trovò faccia a faccia con un fattorino di piazza un ragazzo insolente dal berretto rosso sull'orecchia che portava un grande mazzo di fiori ravvolti in carta velina. Il ragazzo, dando di cozzo in Nancy, disse: Ehi! dove li ha gli occhi? Aprile disse a Nancy: «Sorridi!» Nancy sorrise e la fossetta s'incavò. Scusi! Mi rincresce, disse al rude ragazzo.
Trovò Camilla bellissima, poi guardò Federico, che le s'inchinava profondamente. Ah! mai nessun uomo le aveva cagionato tanta impressione. «Che bel giovane è questo cavaliere! disse tra sè. Qual'aria marziale senza esser burbero!... È un mezzo tra il duca e mio marito....» Ed indirizzò all'ufficiale uno de' suoi più vezzosi sorridi. Però era turbata assai.
Egli aveva veduto il Sala il giorno avanti; gli era parso brutto in faccia.... poteva succedere qualche guaio. Nino lo guardava sorridendo, senza parlare. Anselmi s'avvicinò, posò le mani sul piano della scrivania, si curvò appoggiandovisi, e continuò: Sorridi?... Quando il principe Torres s'incornò a voler coltivare i suoi fondi a conto proprio, gli amici glielo dissero, bada a quel che fai!
«Addio, mia povera casa! addio, lembo di cielo che sorridi a questa conca di terra popolosa, dove ho vissuto così tranquillo tanti anni come in mezzo al deserto. Ah, fossi rimasto mai sempre intento a guardarvi, o stelle del mio cielo, a indagare i vostri segreti, o fiori del mio giardino!
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