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Aggiornato: 12 giugno 2025
Sorridi?... Non bisogna dubitare delle mie parole, aggiunsi, mentre mi scoprivo a sorridere io pure. Noi, così seduti, avevamo la tavola colla lucerna alle spalle e di fronte il letto; il letto sui guanciali serbava l'impronta della testa di Lidia e le coperte apparivano gi
Vi dovette essere qualcuno che t'insegnò tanta malizia, o lettore devi avere qualche segreto potere che ti fa forte contro le infinite tentazioni della penna, contro le molteplici e svariate seduzioni che dalla mattina alla sera sono la ricerca degli scrittori: tu sorridi quando ti si chiama benigno, benevolo, simpatico, quando ti si dice bella lettrice; sorridi e passi avanti.
Guarderò in faccia il dolore che deve ridonarmi la tua bellezza.... Ti sei fatta mesta? Pensi al domani?... Non ci pensare, vedi me, io non ci penso.... sorridimi.... Che idea! Sorridimi.... mi fa bene sapere che tu mi sorridi, io non ti vedo, ma la mia anima si illumina d'una gran luce.... sorridimi.
Qualche volta, passando accanto al signor di Vaussana, la divina creatura gli gittava una di quella frasi sommesse e brevi, ma calde di passione, che avevano virtù di rianimarlo, di esaltarlo, di fargli toccare i termini della beatitudine. Ah, il nostro San Giorgio! Ancora pochi giorni, Rizio! Questo carnevale, che morte! Sorridi, via, grande bambino, che hai così dolce il sorriso!
E siccome c'è il busto di Voltaire che la guarda e par che le sorrida, perchè il sorriso è il fondo estetico dell'anima volterriana, dice: «Ah, tu sorridi, Voltaire, perchè io casco quando arrivano gli uomini: ma tu non sei che un busto; se tu fossi quello che comincia dopo la cintola, non sorrideresti più!»
E quando dieci anni dopo succhiai il dolcissimo sangue della voluttuosa vena dell'andalusa, fu la seconda volta. Ma tu sorridi, savio Meng-pen, col sorriso di chi nota un errore nella dimostrazione di un teorema, e i tuoi occhi mesti non concordano coll'espressione della tua bocca. Ma lasciami proseguire il racconto.
E tu invan, fiera Dea, tu invan d'oscure Sfingi hai custodia intorno; invan di tuono Armi il tuo grido, e veste hai di paure. Questo verme immortale ebbe tal dono, Per cui scrolla are, ombre dirada, e altero Su le rovine tue piánta il suo trono. Tu di fulmini t'armi, e in tuo mistero Minacciosa sorridi; egli al tuo sguardo Il fulmin strappa, ed arma il suo pensiero.
Se il tuo compagno non ha il coraggio di confessare la sua colpa, se si arrampica sulla frana scoscesa delle bugie, lascialo dire; ridi, sorridi e fagli supporre che gli credi; anche quando ti dice le più assurde cose di questo mondo; anche quando si rende ridicolo, come un bambino colto in fallo.
Mi pare, sì. Un orrore. Non mi piaceva. Ad ogni modo.... Con quelle persone di servizio a buon mercato! Marta è fedele. Tante cose non si trovano sul momento e poi saltano fuori. L'ho rimessa ieri l'altro a suo posto. Con aria leggermente ironica. A te non è mai mancato nulla? Perchè sorridi? Domando se ti sei mai accorta....
Per l'ingegnere Aldini, Girolamo valeva incomparabilmente meglio degli altri; Diana ne riconosceva i meriti, ma non trovava giusto di deprezzar i fratelli più giovani. E si accalorava a difenderli contro lo zio il quale pronosticava che non avrebbero cavato un ragno dal buco. A un tratto ella s'interruppe e domandò: Perchè sorridi? Nulla. È una sciocchezza. Sentiamo. Effetti dell'ambiente.
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