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Aggiornato: 13 giugno 2025
pria che passin mill’ anni? ch’è più corto spazio a l’etterno, ch’un muover di ciglia al cerchio che più tardi in cielo è torto. Colui che del cammin sì poco piglia dinanzi a me, Toscana sonò tutta; e ora a pena in Siena sen pispiglia, ond’ era sire quando fu distrutta la rabbia fiorentina, che superba fu a quel tempo sì com’ ora è putta.
Sei anni rimase allora l'Italia senza l'imperatore, occupato nelle sue cose germaniche; né la lega progredí guari piú. Genova, che avea privilegi assicurati e che non volea concordia ma guerra colla odiata Pisa, non aderí mai; e questa guerra delle due trasse seco quella di Toscana tutta, Lucca, Siena e Pistoia con Genova, Firenze e Prato con Pisa.
Per esser riconosciuti pittori, a quel tempo, bisognava essere entrati fanciulli ai servizi di un vecchio artista, aver macinata per qualche anno la terra di Siena, aver fatto cuocere il travertino, di cui si faceva il bianco per gli affreschi, e portata magari la zuppa al principale, quando lavorava sui ponti, e non ismetteva per tutta la giornata, temendo giustamente che gli avesse a seccare l'intonaco.
Nella Tuscia certi nove, Lucca, Chiusi, Firenze, Populonia, Perugia, Fermo, Rimini, Spoleto e Benevento; incerti gli altri tre, Siena o Soana, Camerino ed Imola.
Non risospingerem tanto periglio? Ove de' padri? ove il valor degli avi? Così d'alta virtù porgea consiglio Il buon campion ne i tempi avversi e gravi, Nè d'un buon Piccolomini s'affrena La destra forte, onde vien pregio a Siena.
Ivi ottennero di formare una chiesa, diretta in prima dal Beccaria, il qual poi tornò fra i Grigioni a Mesocco, diffondendovi le sue dottrine, finché sturbatone da Carlo Borromeo nel 1561, si ritirò a Chiavenna. A Zurigo gli successe nel 1555 Bernardino Ochino, famoso cappuccino da Siena che aveva errato per Germania e per Inghilterra, applaudito e perseguitato. Ivi stesso ebbe cattedra di teologia e d'ebraico Pietro Martire Vermiglio, che gi
se buona orazion lui non aita, prima che passi tempo quanto visse, come fu la venuta lui largita?>>. <<Quando vivea piu` glorioso>>, disse, <<liberamente nel Campo di Siena, ogne vergogna diposta, s'affisse; e li`, per trar l'amico suo di pena ch'e' sostenea ne la prigion di Carlo, si condusse a tremar per ogne vena.
ch’i’ fe’ di me quando ’l dolor mi vinse; voltòmmi per le ripe e per lo fondo, poi di sua preda mi coperse e cinse». «Deh, quando tu sarai tornato al mondo e riposato de la lunga via», seguitò ’l terzo spirito al secondo, «ricorditi di me, che son la Pia; Siena mi fé, disfecemi Maremma: salsi colui che ’nnanellata pria disposando m’avea con la sua gemma». Purgatorio · Canto VI
Siena per F. Gati, 1865. Ci rimane ora a parlare di messer Cino. E a brevi tratti ne continuiamo la vita, perchè anche fra ’l popolo sia più noto, di quel che non è, l’ingegno ed il merito di sì gran cittadino. Gi
Non hanno preso a lui quelle cose; le hanno prese a Roma, e Roma è Italia, come è Italia Venezia, Loreto, Firenze, Siena e le cent'altre citt
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