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Perfino il tentativo del concilio di Pisa contro Giulio II, che in quell'epoca fra Savonarola e Lutero poteva pure ad un pensatore politico ispirare qualche riflessione, non ne suggerisce alcuna degna di un grande ingegno al Macchiavelli; il quale rituffato dalla sua buona sorte nella vita privata, potè scrivendo i Discorsi, il Principe, le Storie, la Mandragola acquistare nella letteratura quella gloria che la politica gli contendeva giustamente. Nessuno ha colto con maggiore profondit

Oggi Pisa è ben altro. Una borgata a mare, allora appena avvertita, le tolse quel resto di commercio, che le mutate condizioni d'Europa lasciarono alla Toscana; i cencinquantamila suoi abitanti sono ridotti ad un settimo appena; la marmorea cattedrale, lo stupendo battistero, la mirabile Loggia dei mercanti, gli altri edifizj di antica maest

Fra le altre ponemmo in vista anche quella de’ Rossi. Vogliamo notare che una parte di questa, con Lapo di messer Re, eletto giudice delle cause civili e successo a messer Cino, rimase in Pistoia e vi tenne sempre onorevoli uffici. Un’altra invece si suddivise: e alcuni preser dimora in Firenze, altri in Pisa, altri in Napoli. E fu dai Rossi di questa citt

Pisa allearsi col Visconti! (esclamava qualche Pisano) Sar

Dove? domandò il capitano Fiesco, che aveva la mente a tutt'altro. A Pisa. No, se Dio vuole, no. Fior d'oro diede in una grande risata. N'ero sicura; gridò, lasciandosi cadere su d'una scranna. E perchè allora m'hai fatto andare a Genova? chiese egli, che era voglioso di ridere altrettanto, ma non voleva parere. Per debito di cortesia, se ti rammenti.

Gli domandò il Generale con amore notizie di tutti i patriotti che avevano coadiuvato al suo salvamento del 1849, e fu per suo mezzo che invitò e pregò Angiolo Guelfi di andarlo a trovare a Pisa.

Insieme con la «Divina Commedia» anche «I trionfi» del Petrarca hanno avuto una grande influenza sulla pittura; ciò c'indica, fra i molti altri quadri, l'Orcagna stesso col suo «Trionfo della Morte» nel Camposanto di Pisa.

Angiolo Guelfi poi non rivide il Generale che nel 1862 a Pisa, ed anche perchè da lui stesso ricercato per mezzo di Girolamo Martini. Ebbe le stesse difficolt

Et accio' piu' comodamente possiate cauar le uostre mercantie di naue, o' altrui per debito di noli condotte noli cambie, o altre spese sopra esse mercantie, che condurrete nel porto di Liuorno, nella Citta' di Pisa, o' di Firenze, ui promettiamo, di farui accomodare di scudi cento mila, da sborsare alli Massari della vostra Sinagoga, ad effetto, che li detti Massari gli possino stribuire fra loro a chi loro conosceranno bisognare accio' le uostre mercantie uenghino da uoi uenduti con maggiore reputatione & utile, con conditione, che alle vendite di esse rimborsarsi, di quelle hauete hauto, e' questo con le conditioni, e' capitoli da farsi con detti vostri Massari nel tempo dello sborso.

E' le mostrò un'altra lettera del principe, nella quale e' manifestava sempre la stessa sollecitudine tenerissima per sua moglie e la speranza di averla al più presto possibile accanto a lui. Egli pressava il dottore di andarlo a vedere, perchè sentiva sicuramente che l'aria di Nizza non gli era propizia e credeva che quella di Pisa o di Palermo potesse meglio convenirgli.