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Aggiornato: 23 giugno 2025
Damiano guardò Fior d'oro con tenerezza, e le pose al collo le braccia. Bella bocca! le mormorò. Bella bocca, che parla così bene! Bella! ripetè ella con accento malizioso. E non cara? E bella e cara, gridò Damiano, con uno de' suoi impeti di passione, e, se vi piace di saper tutto, adorata. Al soccorso di Pisa.
Nè paia strano al lettore che un medesimo tetto accogliesse a quei tempi un Panciatichi e un Cancellieri. Della famiglia di questi ultimi v’erano soli alcuni di parte Bianca. Banditi e rifugiatisi a Pisa; trionfando di nuovo in Pistoia la propria fazione, sostenutavi dal degli Uberti, avevano potuto rimpatriare.
Quindi Arrigo venne a Genova, l'antica guelfa, che gli si diede; a Pisa, l'antica ghibellina, che gli aperse le braccia; a Roma, dove fu incoronato in Laterano da' legati del papa , mentre Vaticano era tenuto per Roberto di Napoli, capo naturale ma inoperoso dei guelfi.
E lì il Ferrero, che così per l'appunto si chiamava l'amico, a tirar giù una filatessa di tutto quello che aveva veduto a Lucca, a Pisa, a Firenze. Senza andare di una parola più in l
Sorrideva, madonna Bianchinetta, bene intendendo la ragione di tutti quegli amabili paradossi del suo amabilissimo figliuolo. Il fatto era questo, che i belli occhi di Fior d'oro avevano avuto più forza del miraggio di Pisa. Infine, diceva, se tu non hai ambizioni, perchè ne avremmo noi, che saremmo rimaste qua ad aspettarti?
Oh! dimmi un po', fanno esse la spia che io caccio di contrabbando continuamente in San Rossore, che vi ammazzo caprioli, cervi e cinghiali e che me li porto a vendere tranquillamente a Pisa? considera se vorranno occuparsi di una fanciulla.
Tacciamo della fortezza innalzata allora a Capo di Faro, e chiamata a scherno la Briglia; di Paolo da Novi, tintore e doge, accenniamo brevemente che andato a Pisa, e imbarcato su d'un brigantino per Roma, fu riconosciuto dal capitano della nave, un Corso gi
Tra il 94 e il 97. Io ero a Pisa, in quegli anni, all'Universit
La mattina della partenza donna Camilla e la madre lo accompagnarono infatti alla stazione e raccomandarono a Giorgio di telegrafare caso mai il principe non stesse bene. Don Pio prese la via di Civitavecchia, ma con l'intenzione di non fermarsi a Montalto per andare alla Marsiliana, ma invece di proseguire per Pisa. Era libero, era solo e di quei primi momenti di libert
Sopra un animo ambizioso e irrequieto come quel del Pusterla, il colpo riusciva da maestro; e Ramengo, battendo il ferro mentre era caldo, gli espose le condizioni di tutta Italia, i disegni dei forusciti che aveva potuto subodorare a Pisa: raccontò come con questi si fosse abboccato ed inteso, e che anche da parte loro veniva a sollecitarlo perchè prendesse piet
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